lunedì 23 marzo 2009

coraggio dai..

Qualche giorno fa parlavo con un mio amico, anzi parlavo con un'ottimo amico. Una di quelle persone che conti sulle dita della mano ma che non la tratti come un numero (citando Rayden), un ragazzo semplice sempre disponibile ad aiutarti con qualsiasi problema e che stimo moltissimo per quello che è anche se ci troviamo in disaccordo su varie opinioni.

Lui vorrebbe fare una certa cosa, ma secondo me purtroppo non ha le potenzialità per farlo. Il problema è che non sò dirglielo.
Io sò che devo trovare il modo di farlo, ma non sono trovo metodo per addolcire il racconto, sarei capace di dirglielo spontaneamente come sò fare io : in maniera semplice e diretta senza troppi giri di parole.
Purtroppo conoscendolo sò che con i miei modi gli spezzerei il cuore in pochi secondi, sò già immaginare il suo volto straziato dalle mie parole... e il silenzio che riflette il rumore e il caos della sua mente...
Ogni volta che ricadiamo sullo stesso argomento continuo a fare finta di niente e a scaricare il problema su qualcun'altro, convinto di cavarmela ancora per questa volta.
Prima o poi lo verrà a sapere, se non da me da altri amici, ma in qualche modo (e non sò spiegare il motivo) sò che dovrò essere io a farlo.

1 commento:

Manuel Cacitti ha detto...

... e spesso è proprio l'orrore che ti assale, che ti dice che poresti ferire pur consapevole di fare la cosa giusta. Lo senti necessario, ma nello stesso tempo sai che cambierà le cose, cambierà il fluire degli eventi.
Un equilibrio che si altera e non puoi prevederne l'assetto che riprenderà.
Un sistema complesso da gestire.
Farlo, non farlo ... da cosa dipende ... cosa comporta ... purtroppo non so dirtelo caro amico mio!