lunedì 6 aprile 2009

frammenti di cuore pt. 1

I pini mossi dal vento si scontrano fra loro e scricchiolano come se dovessero cedere da un momento all'altro, ma non lo faranno, uniti in gruppo si sostengono a vicenda e da 50 anni pochi sono stati quelli abbattuti dalla forza della natura.
Nel tetro bosco dei pini la luce stenta a passare e i raggi del sole trovano a fatica un modo per illuminarmi il sentiero, ma non importa perché questi sentieri li conosco bene, e davanti a me riesco a vedere già il mio prato coi noccioli.
Questi alberi crescono lentamente e sembrano sempre uguali, nonostante la loro costituzione piccola so che questi arbusti sono molto forti, qui, sotto uno di loro, posso concedermi una pausa sedendomi su un bel ciocco di faggio che ho tagliato appositamente per rilassarmi.
Il vento ora sembra aver cessato il suo moto, e il sole mi scalda il viso lasciandomi particolarmente calmo e sicuro ad osservare le traccie dei cinghiali che hanno scavato il terreno per cercare del cibo.
Ora però voglio salire su quella montagnola dietro i noccioli, dopo qualche affanno la raggiungo e posso ammirare la valle sottostante illuminata dalla luce rossastra del tramonto, il riflesso del sole sul tagliamento mi lascia senza fiato e il canto degli uccellini sembra animare il sottobosco.

Questa è la mia terra anche se solo a metà, le mie radici affondano anche in questo terreno e metà del mio cuore appartiene a queste valli carniche. Il resto di me stesso è nelle valli piemontesi e presto parlerò anche di loro, anzi la mia mente è ispirata e sta lavorando intensamente!

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