mercoledì 29 aprile 2009

La primavera


La primavera mi è sempre piaciuta come stagione, l'ho sempre considerata la rappresentazione della speranza, nella quale la natura dopo essere stata in ginocchio durante l'inverno si riprende e inizia lentamente a camminare a testa alta.

I suoi sbalzi improvvisi di temperatura ti fanno passare da un giorno all'altro dalle maniche corte alla felpa, il sole comincia a restare in cielo più tempo anche se le nuvole ogni tanto vogliono nasconderlo, gli alberi fioriscono e colorano la grigie strade, e l'erba dei prati riprende colore e inizia a crescere.
Ma è in queste giornate piovose che riesco a cogliere la bellezza di questa stagione.
Le nuvole grigie cariche di pioggia sorvolano le montagne e creano uno splendido contrasto con il verde scuro degli aghi dei pini e il verde chiaro dei diversi tipi di latifoglie, l'ultima neve rimasta invece dà quel tocco di armonia per finire il quadro di emozioni.
Anche oggi al lavoro mi sono perso a guardare i monti sotto la pioggia che per quanto fosse forte non mi impediva di chiudere gli occhi e a contemplare le immagini che mi arrivavano in testa, la mia mente viaggiava in quei luoghi e il mio corpo camminava con lei in quei boschi e in quei prati rinvigoriti dalla nuova stagione.

martedì 28 aprile 2009

Come vivo la musica

Basta osservare e cliccare i video sulla destra di questa pagina per capire subito il genere musicale che ascolto....hip hop italiano.
Molte persone che ascoltano come me hip hop, giudicano un rapper sotto degli aspetti che a mio parere non contano niente.
Leggendo recensioni e commenti su vari siti e blog tutti si atteggiano da fighetti e straparlano di metriche (la capacità di rappare a tempo con la base), di flow (la capacità di saper dire le rime di una canzone con la stessa metrica), della base musicale e altre cose, in base a tutto ciò decidono se un'artista è degno di essere ascoltato, e metà degli mc che ascolto io vengono insultati.
Per me il rap è un metodo di comunicazione semplice e diretto, ascolto il testo della canzone, la base basta che sia orecchiabile, ma la cosa più importante rimane sempre la stessa:

il modo in cui l'artista riesce a emozionarmi e a coinvolgermi, alla fine mi basta solo questo e non ho bisogno di nient'altro.



Il rapper che riesce a coinvolgermi di più è il mitico Ape, non ci sono dubbi perché dalla prima canzone che ho ascoltato non sono più riuscito a farne a meno.
Su di lui si dicono tante cose: l'interpretazione dei pezzi che per molti risulta noiosa, suono troppo piatto alla lunga, poco costante nelle riproduzioni ecc.
A parer mio posso dire che è un ottimo "scrittore", mezzo sbandato e mezzo filosofo, e le basi su cui stende i testi sono di tutto rispetto perché provengono da buoni produttori.
Detto così non sembra niente di particolare e lo trovo quasi superficiale, provate quindi ad ascoltare e non sentire le sue canzoni.
Surplus è il suo nuovo album ed è disponibile gratuitamente presso Hano.it (un portale sull'hip hop italiano).

Grande Ape!!!

lunedì 20 aprile 2009

La fantasia pt. 2

Ero indeciso se scrivere o no stamattina, al lavoro ci ho pensato più di una volta, forse non mi sembrava il caso di metterlo qua, ma questo che scriverò fà pur sempre parte di me stesso, e alla fine ho capito che devo liberare questo mio pensiero anche se è.... una fantasia erotica!!

Per prima cosa bisogna immaginare con cura il luogo e la serata, ci vorrebbe una di quelle fredde sere invernali dove il buio e la pioggia sono le uniche a regnare nelle vie della città.
Io e lei in una semplice stanza con un caminetto perchè il fuoco vivo scalda veramente bene, e riesce ad arrivare nelle profondità del corpo a differenza degli altri riscaldamenti elettrici o a gas. Nel resto della stanza non serve nient'altro, sul pavimento però ci devono essere delle coperte morbide e dei cuscini.
Tutt'intorno le luci devo essere spente, sostituite da candele profumate che illumino discretamente il luogo assieme al legna che arde nel camino in modo da creare un'atmosfera romantica e tranquillizzante.
In ogni occasione importante ci vuole sempre della musica, in questo caso metterei un pò di musica classica, pianoforti, violini, chitarre ecc. se unite assieme danno luogo ad una melodia dolce e rilassante. Ma troppa musica lenta abbasserebbe i ritmi della serata meglio mettere assieme alla classica un pò di jazz che con i suoi sax e i suoi tempi riesce a donare vitalità e passione.

La mia idea é molto semplice perchè ne io ne lei abbiamo mangiato, se fossimo in una gelateria ci prenderemmo un "mangia e bevi" (una coppa gigante di gelato con macedonia col succo della frutta che mettono nella coppa), ma questo non è il luogo e toccherà inventarsi qualcosa di simile.

La temperatura nella stanza si è alzata tanto, è brutto lasciare spegnere quel bel fuocherello pensando al gelo che invade le strade, è meglio morire di caldo e levarsi entrambi i vestiti con uno splendido spogliarello di coppia!!
Adesso si sta veramente bene. Due corpi e due anime che si abbracciano senza nessun genere di barriera che li separi. Due persone che conosco il proprio corpo e quello dell'altro, e non si sentono imbarazzati.

Adesso è l'ora dell'aperitivo e nel frigo ho pensato bene di lasciare una bottiglia di ottimo Tocai, stappo la bottiglia ma non prendo i bicchieri perchè abbiamo già i nostri naturali.
Ci sdraiamo sulle coperte, lentamente mi verso un pò di vino sull'ombelico in modo che si riempia e lascio che sia lei ad assaggiarlo per prima (ovviamente la ceretta per me è d'obbligo, in questo caso posso e devo farla!), poi dopo toccherà a me bere il vino sul suo ombelico e inebriarmi della pelle di lei.

I nostri stomaci iniziano ormai a brontolare e bisogna iniziare la cenetta speciale!
Ed è qui che prendo la panna dal frigo, la metto a chiazze sui nostri corpi supini (schiena a terra) senza esagerare troppo, in modo da formare una specie di pelliccia di ghepardo rosa e bianca. In ogni chiazza di panna ci aggiungo sopra un frutto o più: una fragola, una fetta di kiwi, di ananas, di pesca, di banana, ecc. fino ad ottenere una splendida e succulenta macedonia con la panna!!
Per accompagnare il tutto, ho gelosamente custodito una bottiglia di idromele, per una serata speciale come questa devo aprirla per addolcire ancora di più l'atmosfera.

Non sò perchè ma tutto ciò ha un sapore squisito al contatto con la sua pelle setosa e morbida, ho la tentazione di morderla per gustarmela meglio e lo faccio, ma senza troppa forza, poi passo le mie dita sulla sua pelle fino a creare dei disegni immaginari sul suo seno, mi ricambia con un sorriso e col suo dito sulle mie labbra mi fà capire che vorrebbe anche lei mangiare....
Le sue labbra sensuali si muovono sul mio petto scuotendo ogni mio punto erogeno, in ogni suo movimento percepisco passione e sentimento, mi sento assuefatto da ogni suo sguardo, e mi basta un attimo per perdermi nei suoi occhi.

Il tempo scorre lentamente ma purtroppo non si ferma mai, almeno nonno Sergio mi ha dato il Genepì e possiamo gustarci della ottima grappa per concludere la cena.

Il fuoco si sta spegnendo ma nessuno dei due ha voglia di riattizzarlo, ci stringiamo l'un l'altro e lasciamo che siano i nostri corpi a scaldarci lasciandoci abbandonare all'istinto e alla passione.....

venerdì 17 aprile 2009

il grande pollaio

La scorsa settimana ero casa infortunato e non avendo niente di meglio da fare ho guardato un pezzo di "uomini e donne".... non l'avessi mai fatto.

In quello studio sembra di essere in un pollaio, le galline razzolano il terreno e cercano il gallo più forte per accoppiarsi, tra i galletti infatti c'è molta competizione, e ognuno di loro dà il massimo per sembrare più forte e più figo degli altri contendenti per fare colpo sulle galline, e diventare il leader.
Le uniche differenze tra quella trasmissione e un vero pollaio è che in quest'ultimo i suoi animali mantengono una dignità e producono qualcosa di utile e buono, mentre in "uomini e donne" non esiste nulla di tutto ciò.

Parliamo delle donne, certe sono delle belle fighe, altre sembrano la versione femminile di Vespa, e ci sono alcune di loro che sono talmente truccate da non vedere il colore della pelle, ma questo è superfluo perché il vero problema è quando aprono la bocca e le fanno parlare... sembrano veramente delle bambole, di quelle che schiacci il bottone e ti dicono le stesse due frasi idiote.
E gli uomini? Maschi senza attributi, non esiste altro termine. Non bastano i bicipiti alla Rambo per farli diventare degli uomini, poi quelli sono muscoli da palestra e non sarebbero in grado di spaccare un pezzo di legna, senza pensare che si rovinerebbero le mani con una accetta, e costa rifarsi la manicure. Anche qua è lo stesso problema delle donne, aprono la bocca e la magia dell'uomo figo e duro sparisce nel giro di un attimo sostituita dal....boh non lo ..... il termine più vicino è il nulla.

Non sono mai stata una persona colta che segue programmi impegnati, ma qua stiamo toccando il fondo, lo stiamo raschiando per bene con le unghie.
Tra tutti quelli che lo seguono ci sono anche ragazzini e ragazzine, ma che idea si faranno di una figura maschile e femminile guardando queste trasmissioni?

Per fortuna i miei genitori mi hanno sempre dato attenzione, e se non avevo niente da fare non mi mettevano davanti al televisore a rincretinirmi, mi portavano in montagna o fare una passeggiata. Se avrò dei figli (spero molto più avanti nel tempo....) mi auguro di fare lo stesso, e dargli un'esempio di una figura maschile presente e disponibile che non li abbandona davanti ad uno schermo pieno di puttane (vale anche per i maschi).

mercoledì 15 aprile 2009

grande..

Questo è un pensiero chevolevo esporre da molto tempo, ma non riuscivo mai a trovare le parole adeguate, sempre che possano esistere. Alla fine un concetto importante è difficile da esporre correttamente e le parole rischiano di farlo diventare stupido e minuscolo.

Non perchè ma molte persone che leggono queste righe devono associare questi pensieri ad uno schieramento politico e in giro mi sento dire: "comunista!".
Beh questo non posso accettarlo.
Volevo solo dire che questi pensieri sono miei e basta, non ho mai avuto bisogno di appoggiarmi a qualche pensiero politico per diventare ciò che sono.

Perchè tutto quello che scrivo mi dite che viene da qualcuno che ha pensato così prima di me?
Non posso essere l'autore dei miei valori, ed essere orgoglioso di averli selezionati personalmente senza guardare quelli degli altri?

Io non ho mai avuto stemmi o bandiere in cui identificarmi, la politica non per me, e quando vado a votare l'ho faccio solo per un motivo che spiegherò forse più avanti per non divagare.

Ecco alla fine non sono riuscito a esporre questo pensiero come lo volevo io, lo sento molto importante ma le parole non sono in grado di fare chiarezza a chi leggerà queste frasi, ma dentro di me sento molto di più, purtroppo non sono in grado di condividerlo.

martedì 14 aprile 2009

Oramai và di moda

Se guardate con attenzione i telegiornali intuirete meglio il senso della moda, se riesco a farmi capire ovviamente....

La moda delle notizie dei telegiornali varia generalmente di settimana in settimana.
In questi ultimi tempi è in primo piano L'Abruzzo per i suoi terribili avvenimenti, ma non temete la prossima settimana forse ci sarà solo un servizio di 1 minuto, d'altronde un terremoto dopo un po' non più notizia, è meglio cercare qualcosa di nuovo, e non importa che gli sfollati saranno lo stesso in qualche tenda o se i sopravvissuti piangeranno ancora i loro morti, per i giornalisti non c'è più niente da sfruttare per intenerire lo spettatore.

Una settimana ogni tanto saltano fuori gli stupri, generalmente quelli fatti da rumeni o africani, uno ogni tanto è italiano ma solo per far capire meglio il concetto che lo straniero è sempre una brutta bestia rispetto a noi italiani, anche se le bestie peggiori sono i giornalisti che insultano tutto un popolo giudicando pochi e bastardi individui.
Il discorso non è questo perché nella settimana degli stupri ogni giorno si sente una storia diversa e le violenze aumentano a raffica. Poi passata la settimana non si sentono più stupri, anche se purtroppo il numero non si ferma mai, lo vedete sono passati di moda, non interessano più a nessuno.

Adesso tocca dedicare una settimana alla mala sanità perché o ci sono i topi nell'ospedale, o qualche chirurgo lascia bende in giro per il corpo del paziente, o semplicemente qualcuno sbaglia a fare il suo lavoro. Per una settimana il dito puntato contro gli ospedali e le cliniche ma poi basta hanno rotto le palle è meglio cambiare argomento.

Finalmente arriva la mia settimana preferita!
Il problema droga e alcol nei giovani!!!
In questo periodo ogni giovane italiano tra i 13 e 30 anni uso di droghe, non scappi, neanche tu che non hai mai fumato una canna e sei astemio, vieni considerato un "drogato di merda" (grande califfo!) perché bisogna generalizzare ogni cosa se vuoi che la gente si senta in colpa, forse non hanno considerato che a noi non c'è lo alzano più da un bel po', per dirla semplice e diretta.

Per fortuna anche il problema droghe è passato, un'altra moda che è nata e che si è conclusa nel giro di una settimana, non vi preoccupate perché tutte queste mode ritorneranno un giorno o l'altro, basta solo avere fede nei giornalisti e loro sapranno ricompensarvi.

domenica 12 aprile 2009

La vita....

....è come una gara, come atleta me la cavo abbastanza bene (questo primo pezzo lo preso da Ibo nella canzone "la strada che ho scelto") , ci metto impegno e la giusta preparazione fisica e mentale, l'ansia da prestazione c'è sempre, ma la concentrazione non mi manca e riesco a sfruttare tutte le paure trasformandole in qualcosa di utile e prezioso.
Gli avversari non mi creano particolari disagi perchè mi spingono a migliorarmi, e ad esigere di più da me stesso, forse dovrei solo smettere di bere e fumare per essere nel pieno della forma! ahahahah

La propria terra

I giorni passano e mi rendo conto che in Italia non esiste un senso di patriottismo legato alla sua bandiera e ai suoi territori in generale.

La maggior parte delle persone, me compreso, è legata più alla terra sulla quale vive o dove è nata che non all'Italia in generale.
Chi ama la propria terra si riferisce a una città, ad un paese, ad un villaggio di pescatori, a delle valli, a delle montagne, ad un mare, ad una baia, ad una spiaggia e tanto altro, sempre però piccoli frammenti di una bandiera verde bianca e rossa, anche se alcuni se ne sbattono completamente, e molti altri invece si ritengono veramente italiani.

Sono sempre di più le persone che trovo e che la pensano come me, l'ho notato tanto anche in molte canzoni ed è una cosa che riguarda persone dal sud al nord Italia.
L'unico momento in cui ci riuniamo tutti sotto la bandiera italiana è quando ci sono i mondiali o quando arrivano le olimpiadi.

giovedì 9 aprile 2009

Altri sciacalli?


Ormai sono sempre più convinto che certe persone siano contente quando c'è qualcuno che soffre, così possono approfittare delle disgrazie altrui per ottenere dei benefici.
Questo è il caso dei giornalisti che invadono l'Aquila dopo i tragici fatti che l'hanno colpita.
Quelli di matrix svegliano le persone che dormono in macchina nel pieno della notte per chiedergli: "come mai a dormire in macchina?". Per fortuna sotto le macerie sono rimasti i coltelli della cucina altrimenti il giornalista e il cameraman facevano una brutta fine...
Quelli del tg1 si vantano degli ascolti del loro telegiornale mentre chissà quanta gente stava morendo sotto le macerie....
Per fortuna c'è Napolitano che dice ai giornalisti: "Sono qua per la gente. Fate passare e non rompete.". Ben fatta!!!

tg1 avvoltoi

l'intelligenza fatta persona.... striscia

Ma il discorso principale non è questo.
Ho sentito in giro che i messaggi inviati al 48580 per l'aiuto in Abruzzo ( vedi il post precedente) non vengono donati del tutto, mi spiego meglio, di 1euro che doni 60 cent se li prende la compagnia telefonica e i restanti 40 cent vanno alla protezione civile.
Non so se sia vero, ma d'altronde siamo in Italia e si che l'occasione l'uomo ladro, non mi stupirei se qualcuno volesse approfittare di questa tragedia come stanno facendo i giornalisti.
Purtroppo non ho conferme smentite, per questo mi chiedo: "altri sciacalli?".
Chissà se troverò mai la risposta.

martedì 7 aprile 2009

3.35 / 06.04.09

Non ci sono parole per quello che è successo in Abruzzo la scorsa notte.

Chiedo a tutti quelli che passeranno su questo blog di aiutare quelle persone con un semplice messaggio dal cellulare al 48580, per la modesta cifra di un euro, un caffè o un taglio di vino.
Forse per qualcuno sarà poco e inutile, ma se tutti mandassero questo messaggio le vittime del disastro potremmo farle dormire in una tendopoli ai Caraibi...capite il concetto?

La cosa più devastante di questo terremoto non sono state le scosse ma lo sciacallaggio dei media.
Mi riferisco in particolare a quelle merde di studio aperto, anche se non sono gli unici purtroppo, perché guardando quei servizi sto iniziando veramente ad odiare il tg, e devo buttare fuori questo veleno.
Oggi a mezzogiorno e mezza ho assistito alle solite sceneggiate di quella merdaccia di tg:
il giornalista andava a cercare le persone più disperate e a chiedergli come stava e come affrontava il dolore della perdita dei cari.... ma porco d.. lascialo in pace sto povero cristo, uno non può piangere i propri morti senza che arrivi un cazzo di giornalista a farlo stare peggio.
E durante l'intervista la solita musica filo drammatica strappa lacrime, quella melodia che generalmente si sente quando c'è qualche cane o animale abbandonato.
Poi la povera vecchiettina appena tirata fuori dalle macerie, e il giornalista: "signora si è salvata! è contenta?"....."No, speravo che ci fossero sotto le macerie tutti i giornalisti di studio aperto!" questa l'ho pensata io ;) ma se lo diceva diventava mia nonna immediatamente!
Pensate a quella povera gente, adesso oltre al terremoto un male peggiore si è abbattuto sopra le loro teste: studio aperto e i suoi giornalisti vampiri pronti a succhiare il sangue alle malcapitate persone che si trovano davanti.
Se i giornalisti, i cameraman, i tecnici del montaggio e tutti quelli che c'entrano con sti cazzo di servizi gettassero a terra i microfoni, le telecamere e i vari attrezzi farebbero l'unica cosa giusta e sensata, adesso ci vogliono braccia per scavare no cazzate.
Questo non vale solo per studio aperto, basta pensare a vespa su rai1, vinci sul canale 5 e tutti gli altri canali mediatici.... avete rotto il cazzo.
Vergognatevi.

Se può interessarvi ecco 2 siti che vi possono spiegare meglio cos'è lo sciacallaggio

giornalettismo

il blog di Daniele Martinelli


Lo ripeto ancora: mandate un messaggio al 48580, alla protezione civile e riceverete una risposta di conferma, potete farlo più volte ed è più comodo che andare in banca o in posta.

Vicino ai fratelli e alle sorelle dell'Abruzzo.

frammenti di cuore pt. 2

Le gambe si muovono coordinate e leggere, e guidano i miei passi verso la fontana, con la neve di quest'anno l'acqua sgorga con vigore dal rubinetto, mi basta un sorso per capire che non è vero che l'acqua non ha sapori, molto spesso non ce ne accorgiamo perché sono sapori semplicemente troppo delicati e quasi impercettibili se non li affrontiamo con pazienza.

Sulla mia destra un sentierino che si avventura nel bosco, una volta portava i pastori nei pascoli e i contadini nei loro terrazzamenti strappati alla montagna, ma ormai il bosco e i rovi hanno mangiati tutti i prati. Alla mia sinistra invece si vede tutta la valle da un ripido pendio e il rumore dell'acqua di un fiume copre il suono dei miei passi sull'asfalto. Proprio davanti a me si trova la borgata di montagna Timonsella sopra la valle del Chisone in Piemonte, a me piace chiamarla la Ruciaia, il vero nome in dialetto piemontese che significa pietraia; vedo Beppe che mi saluta col suo bastone e Brighel, il suo cane, che mi viene incontro abbaiando e scodinzolando, aspettando di ricevere qualche carezza.

Beppe è cugino di primo grado di mia nonna e lo considero anche un mio cugino, lui abita ancora in questa borgata nonostante sia rimasto solo lui a viverci. In questa paesino sperduto sulle montagne sono cresciuti i miei bisnonni (nonni bis x me), i miei nonni, la zia, mia madre e io in parte.

Quando la città dove vivevamo diventava stretta e asfissiante io e i miei andavamo a cercare pace in questi luoghi, ho passato intere giornate correndo per i boschi, a raccogliere funghi e scalare i monti nelle vicinanze, qua ho imparato tante cose ma quella che mi ricorderò sempre è come comportarmi davanti ad una vipera, che da quelle parti è veramente pieno! Quando ti salta davanti (e chi ne ha incontrata una sa di che salto parlo) bisogna stare solo fermi, alla fine è lei che ha più paura di te, se non se ne va via meglio prendere un bastone e stuzzicarla, morderà l'estremità di legno e svuoterà lì il suo veleno rendendola innocua, ma comunque scappano via prima, non hanno intenzioni ostili se non gli rompi le palle o le calpesti... e poi l'uomo è troppo grande da mangiare per lei...

Ma adesso è tempo di salutare Beppe e Brighel e proseguire verso un'altra borgata: i Droumijou, nome assurdo e non sono neanche sicuro di averlo scritto bene, questo è un nome in Patuà, la lingua occitana, e in italiano è stata tradotta in "i Dormigliosi".

Il terreno qua intorno è veramente una pietraia formata da lastre di pietra sul grigiastro ma ciò nonostante l'erba e gli alberi riescono a guadagnare spazio, e a crescere rigogliosi in questa nuova primavera creando uno splendido contrasto tra il verde e il grigio. Alla mia destra si nota una vecchia miniera di grafite, abbandonata ormai da tantissimi anni, è la dentro che mia nonna nascondeva i partigiani dai rastrellamenti dei tedeschi nella guerra ed è li che restava di rimanerci per colpa di una frana, ma per fortuna è ancora qua per raccontarmi la sua storia.

In questa foto c'è la borgata Combina, sempre nelle vicinanze, purtroppo non trovo foto di Timonsella e i Dormigliosi, devo farmene dare qualcuna da mia zia, ma tutte le case più vecchie hanno più o meno lo stesso aspetto.

La strada per i Dormigliosi prosegue per 100m prima di portarmi alla borgata è appena la raggiungo il tempo si ferma e ritorna indietro di 50 anni. Le case sono tutte costruite col materiale che si trova sul posto, la struttura è sviluppata quasi sempre su 2 o 3 piani ed è costruita con solida pietra. Al piano terra ci sono ancore le vecchie stalle, le cantine e i depositi per gli attrezzi da lavoro, al primo piano c'è la cucina che nelle case più vecchie è collegata alle camere da letto con un ballatoio in legno che corre lungo la facciata principale della casa. Il tetto è in legno ed è ricoperto da pesanti lastre di pietre chiamate "lose", ottime anche per fare la griglia!

è qua che abita Anita, una vera donna che da 60 anni vive lì e non vuole abbandonare la sua casa e la sua terra per niente al mondo. Ho guardato quel viso e quelle mani molte volte, il volto rugoso scavato dalla fatica del lavoro e dalla morte di suo marito e le mani ruvide e callose, mi hanno fatto quasi paura ma nei suoi occhi ho visto la luce, ho capito chi è una donna forte e felice nonostante tutto.

Fuori da casa sua le galline razzolano felicemente per la borgata, ma Anita deve spesso stare con loro perché le poiane che dominano i cieli sono sempre in agguato, e quindi deve far vedere ai rapaci la sua presenza per scongiurare attacchi. Dopo questa spiegazione mi invita in casa sua per bere qualcosa, mi fà tante domande ed è veramente contenta di parlare con me anche se alcune cose non riesco a capirle; parla un po' in piemontese e un po' in patuà, io da piccolo devo aver assimilato sia il dialetto che la lingua, ma ha un'accento duro tipico dei montanari che rende difficile capire il messaggio, ciò nonostante in qualche modo c'è la facciamo a capirci.
In cucina i muri sono ricoperti da una muffa nera, i mobili sono tutti molto semplici e con colori poco sgargianti sul bianco e il marrone chiaro, i divani sono molto vecchi e rivestiti da coperte a quadri verdi e rosse. Al centro della stanza un vecchio tavolo di legno dove consumare i pasti, cucinati sul putagè (la stufa o meglio lo spolert'). Mi offre un bicchiere di acqua e si assenta un attimo per prendermi dalla cantina delle mele che coltiva lei stessa, su questi alberi non mette nessun tipo di pesticida e in alcuni frutti il vermettino c'è ma come mi hanno insegnato: sembra un paradosso, ma se c'è il verme è un sinonimo di genuinità, e se la mela piace al verme piacerà senz'altro anche a me, infatti è squisita!!

Ora è tardi e devo lasciarla, sulla macchina che mi riporta alla "civiltà", il sole scivola dietro le montagne, la mia mente ripercorre tutte le tappe visitate in quei luoghi e un brivido corre lungo la schiena.
Mi sento triste al pensiero di andarmene via, ma non importa perché nascosta in quelle valli resterà sempre una parte del mio cuore, senza quella parte non potrò mai vivere veramente, per questo motivo ritornerò di nuovo per ricongiungere i pezzi mancanti del cuore.

lunedì 6 aprile 2009

frammenti di cuore pt. 1

I pini mossi dal vento si scontrano fra loro e scricchiolano come se dovessero cedere da un momento all'altro, ma non lo faranno, uniti in gruppo si sostengono a vicenda e da 50 anni pochi sono stati quelli abbattuti dalla forza della natura.
Nel tetro bosco dei pini la luce stenta a passare e i raggi del sole trovano a fatica un modo per illuminarmi il sentiero, ma non importa perché questi sentieri li conosco bene, e davanti a me riesco a vedere già il mio prato coi noccioli.
Questi alberi crescono lentamente e sembrano sempre uguali, nonostante la loro costituzione piccola so che questi arbusti sono molto forti, qui, sotto uno di loro, posso concedermi una pausa sedendomi su un bel ciocco di faggio che ho tagliato appositamente per rilassarmi.
Il vento ora sembra aver cessato il suo moto, e il sole mi scalda il viso lasciandomi particolarmente calmo e sicuro ad osservare le traccie dei cinghiali che hanno scavato il terreno per cercare del cibo.
Ora però voglio salire su quella montagnola dietro i noccioli, dopo qualche affanno la raggiungo e posso ammirare la valle sottostante illuminata dalla luce rossastra del tramonto, il riflesso del sole sul tagliamento mi lascia senza fiato e il canto degli uccellini sembra animare il sottobosco.

Questa è la mia terra anche se solo a metà, le mie radici affondano anche in questo terreno e metà del mio cuore appartiene a queste valli carniche. Il resto di me stesso è nelle valli piemontesi e presto parlerò anche di loro, anzi la mia mente è ispirata e sta lavorando intensamente!