lunedì 31 agosto 2009

Fumogeni e manganelli

è da qualche anno che le partite non le seguo più, non le guardo, e quando mi chiedono per che squadra tifo rispondo juve, ma lo dico solo così per dire, potrebbe perdere 10 a 0 o vincere con altrettanti gol.... e a me proprio non interessa.
Ormai preferisco giocare il calcio con le mie gambe che da molte più soddisfazioni.
I motivi di tutto ciò sono tanti, dagli stipendi di ventenni viziati che danno due calci ad un pallone o alle corruzioni per accaparrarsi una coppa o uno scudetto.

Ma la cosa che mi colpisce di più sono gli scontri tra tifosi, senza parlare delle risse in campo tra giocatori.


Sembra quasi che andare allo stadio sia un buon metodo per sfogarsi, per scaricare la tensione dopo una settimana di soprusi, un modo per evadere dalla routine e sentirsi forti.
Poliziotti in assetto antisommossa, manganelli e pistole, e tifosi col volto coperto, fumogeni e coltelli.
Non importa da che parte stai del fronte, e non importa neanche se è il tifoso ha iniziare il duello o lo sbirro, devi stare attento se non vuoi ritrovarti all'ospedale o all'obitorio.
Se passi all'autogrill meglio mettersi il giubbotto antiproiettile e l'elmetto, e se sei allo stadio per fermare gli scontri meglio nascondersi nei bagni.
Ti ricordi di Sandri (gabbo) e Raciti?
Mentre uno viene accoltellato un'altro rimane ferito da un colpo di pistola, mentre una camionetta della polizia viene data alle fiamme un muro di scudi carica una folla inferocita, la lista di morti o feriti sembra quasi non aver fine, e sicuramente una fine mai ci sarà, purtroppo....

Mi dispiace tanto per quei tifosi che vanno allo stadio solo per seguire un incontro di calcio e supportare la loro squadra con cori e applausi, gli stessi che si trovano in mezzo ad una guerra e vengono etichettati, senza far niente di male, come ultras violenti e senza pietà.
Tutto per colpa di persone idiote e senza cervello che non hanno niente di meglio da fare se non picchiarsi a vicenda.

E alla fine di tutto ciò mi chiedo: in questo mare di sporcizia cosa ne resta del calcio?

mercoledì 5 agosto 2009

Domande esistenziali

Nella vita di una persona è inevitabile trovarsi di fronte a quesiti esistenziali che non si possono evitare, io sono di fronte ad uno di loro e nonostante i miei sforzi non riesco ancora a darmi una risposta: ma studio aperto che cos'è?

Io ho smesso di guardare la televisione, come forse hai letto nel post precedente (eccolo!), ma come tutte le droghe è sempre difficile darci un taglio netto, e quindi come un tossico mi ritrovo costretto a ricorrere al mia dose quotidiana di metadone.
Questa dose si chiama studio aperto, a mezzogiorno per ricaricare le energie dopo 5 ore di lavoro non c'è niente di meglio che farsi due risate con studio merda (clicca sull'immagine sotto o qua)!!!


l'inizio del "TG" è tra i più strazianti con stragi di persone che muoiono come se fossero in un film di rambo, e a seguire semplici uccisioni a opera di squilibrati.
Se non c'è l'influenza aviaria o la SARS arriva quella suina, in ogni caso allarmismo ovunque perché il virus sta uccidendo tante persone nel mondo.... ma come mai in Italia sta aspettando così tanto per sterminarci tutti?

Ovviamente ci sono i giovani di oggi che si ubriacano e si fanno di tutte le droghe, i maschietti sono anche dei bulletti e le ragazze sono molto "facili", dopo un bel servizio in giro per discoteche e qualche video da you tube si chiedono il motivo di tutto ciò, e attaccano con il sermone domenicale fingendo un'attitudine al moralismo sociale.

Lo sentite anche voi il suono di quel pianoforte? si! iniziano le storie degli animali feriti o abbandonati,mi ricorderò sempre di quel cane con la sedia a rotelle al posto delle zampe posteriori che viene umiliato davanti a tutti per riempire i buchi in scaletta, sensibilizzare la gente va bene.... ma povero cane, prima aveva una certa dignità, ma ora dopo il servizio studio aperto l'ha persa.
Se gli animali non sono feriti allora sono degli eroi a quattro zampe che salvano tutto il mondo gettandosi nel mare o scavando nella neve in montagna.
Se non sono neanche loro allora sarà l'orsetto knut o qualche pesce impigliato in qualche rete o smarrito in qualche baia, coccolato in ogni caso dalla gente che si trova sul luogo.

Che dire poi.... Parliamo dei bambini prodigio che attraversano la stretto a di Messina a nuoto?
No, meglio fare un po' shopping per Roma o Milano, adesso ci sono i super saldi. Non perdeteli!
No, no, no, adesso che è estate si può finalmente parlare di cose serie: caldo, figa e mare!
E con la nuova rubrica "cotto e mangiato" dove le ricette sono ovviamente rubate a qualche cuoco, finiamo di riempire la pancia di cazzate.

Adesso l'ho capito cos'è studio aperto.... un'arma di distrazione di massa!

lunedì 3 agosto 2009

Senza di te (Bassi Maestro feat. Meddaman)


Forse a voi non interessa, ma stasera girando a caso su you tube mi sono imbattuto in una vecchia canzone di Bassi e Medda, una delle prime canzoni di hip hop italiano che ho ascoltato.
Ormai sono passati quasi 5 anni da quando i miei gusti musicali hanno cominciato a stabilizzarsi su questo genere musicale, ieri come oggi le emozioni trasmesse dall'hip hop non si sono mai spente e continuano a bruciare nel mio petto.

Con questa canzone diciamo che rappresento la svolta musicale che ho dato, o meglio che ha dato la musica, alla mia vita.
E come dice Bassi se questa traccia non ti preme non mi taglio le vene.



[Bassi]
Ti amo, ho il microfono in mano
e la testa che viaggia su qualche strano deltaplano
vivo come un povero stronzo, sempre a zonzo
faccio questo e quello poi alla fine taglio corto
già, la mia faccia non va bene, non mi spalmo le creme
questa traccia non ti preme, non mi taglio le vene
perché se tanto mi faccio in quattro, mi pento
se ci rinuncio e non mi sbatto...sempre peggio
poi mi illudo che non cresco e non voglio andare a letto presto
e faccio tardi e dopo scrivo questo
da quando vivo così, mi fingo libero
se manca cash, mi trovo un posto misero
si fa fatica, un tempo si pensava alla fica
stasera cerco qualche vecchia amica
e ho fatto tanto casino che adesso sai chi sono
per forza, ti sei sucato la mia vita e la mia scorza
e sia...

Chorus:

Busdeez, Medda Mad dimmi tu perché, perché
"....the life without you"
Senza di te
"Would be impossible"
sarebbe zero senza un po' di buon rap

Medda Mad, Busdeez da una vita sul beat
"....the life without you"
Senza di te
"Would be impossible"
e tu lo sai cos'è

[Medda]
E yo, la miseria sa cos'è l'amore e la passione
che scavalca ogni azione e situazione
ogni gesto, penna, carta, micro
litri di liquido, sonnifero e la fame in frigorifero
la tristezza riflessa nello specchio aspetta
ogni giorno allo stesso punto di lancetta
ogni volta un lavoro che paga male a paga nada
e questa bestia che non mi lascia andare e chiama
la mia strada mi riconosce
apre le cosce, mi attira come le mosse di una lapdancer
non ci posso fare niente ho un sequencer che batte
manipola i pensieri e la mia testa se ne parte
non se ne può fare a meno no non mi lasciano
stringe e ferma il sangue nel ventricolo
mi scalda, mi tiene insieme quest'amore di catene
mi fa sentire me, Medda Mad nelle vene

Chorus

[Bassi]
Vivo, come un ingordo certi posti neanche li ricordo
chissà cosa ricorderò prima di essere morto
porto i vinili con me, chiudo questo posto
incido un altro disco di rap

[Medda]
Un'altra, un'altra rima sola o altri mille testi
con altri passi, altri posti, altri gesti
forse non rimarranno neanche i resti di stì teschi
e di stì dischi, di stì artisti stanchi persi

[Bassi]
Poi voglio, lavorare poco, tenermi stretto ciò che smuovo
rime, pedine in questo stupido gioco
dove i dindi sono giustamente finti
e alla fine sei da solo, dove vai, con chi brindi

[Medda]
A la salute di cosa, se qui niente si sposa
a questa prosa e a questa prova
una vita nuova più tranquilla e accessibile
ma restare senza Mad ora è impossibile

Chorus

sabato 1 agosto 2009

Porca maria


Dalla foto avrete capito che non ce l'ho con la Madonna, non vi preoccupate, sto parlando di questa povera piantina considerata ai giorni nostri come il male del mondo.
Secondo l'informazione attuale la canapa serve solo per essere fumata, ma c'è molto altro.

La canapa è una pianta che si adatta facilmente a qualsiasi terreno, cresce velocemente fino a raggiungere, in certe specie, i 5m, e non ha bisogno di pesticidi per fare tutto ciò.
I papiri egizi e cinesi che sono giunti fino a noi, le vele e le corde delle imbarcazioni dei Fenici, i vestiti che usavo in epoca romana, le antichissime mappe cartografiche della terra, la prima bibbia di Gutemberg, le tele utilizzate da pittori come Leonardo e Picasso, la dichiarazione di indipendenza, avevano in comune la stessa cosa: la canapa.
Questi sono solo alcuni esempi dell'utilizzo di questa pianta nella storia.
Con le materie prime della canapa si possono produrre, in modo pulito ed economicamente conveniente tessuti, carta, plastiche, vernici, combustibili, materiali per l'edilizia ed anche un olio alimentare di altissime qualità.

I mezzi di "informazione" come al solito non fanno mai il loro mestiere di informare, e noi tutti ci ritroviamo a pensare alla canapa solo come una droga senza scorgere il suo reale potenziale.


Date un'occhiata a questi siti:
Hevelius' webzine (cemento di canapa e calce)
Cannabis Connection
Una risorsa di nome canapa