sabato 27 ottobre 2012

Troi di Martin (monte Amarianutte)



“è la storia di una società che precipita e che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene.  Il problema non è la caduta... Ma l’atterraggio.”

Dal film “L’Odio”.


La nostra civiltà (?) sta concentrando il potere e il denaro nella mani di poche persone mentre alla restante popolazione non resta che abbandonare la propria terra per andare alla ricerca di sostentamento nelle sempre più grandi e caotiche città.
I prati falciati che un tempo si estendevano quasi fino alle cime delle montagne, ora sono stati sostituiti dai boschi e dentro di loro si trovano i ruderi dei terrazzamenti che un tempo ospitavano chissà quante varietà di ortaggi.


Il troi di Martin sul Mt. Amarianutte è uno dei tanti esempi di questo abbandono, dopo il violento incendio del 2003 che ha bruciato i boschi di questa montagna cancellando in molti punti i sentieri, la zona è stata lentamente abbandonata.
Infatti qualche mese fa  ho imboccato per la prima volta questo sentiero (allora era una traccia più o meno visibile), mi sono ritrovato in mezzo ai rovi, agli alberi caduti e a piante di ogni genere che crescevano ovunque ,  da li ho iniziato a sistemarlo perché non posso più accettare il degrado di questa terra.
La gente continua a ripetere che le cose non si possono cambiare, eppure un sentiero abbandonato da anni ora sta ritornando al suo vecchio splendore, noi possiamo cambiare tante cose, piccole o grandi che siano, ma il principio fondamentale è che dobbiamo volerlo e rimboccarci le maniche.
E ora eccomi qua con un piccone per amante a sistemare il troi di Martin con la speranza che le persone ritornino a percorrerlo come un tempo. 


Ho iniziato a sistemarlo a inizio estate e allo stato attuale mancano solo alcuni pezzi da rifinire col piccone, per il resto è quasi tutto pulito dagli arbusti più grossi ed è facilmente percorribile da tutti senza timore di perdersi. Il sentiero è adatto a tutte le stagioni, ci sono 320m di dislivello da affrontare in un percorso che in alcuni punti  è abbastanza faticoso e si arriva ad un punto panoramico dove si può osservare la conca tolmezzina con tanto di panca in legno!


In questo lavoro sono stato aiutato in alcune occasioni da diverse persone che ringrazio per il supporto.
Francesco mi ha dato una mano a pulire il sentiero con la roncola, Alessio mi ha aiutato a spostare i tronchi grandi quando ho portato la motosega, e Andrea mi ha portato mezza panca in cima.


Per raggiungerlo comodamente da Tolmezzo prendete la strada vecchia per Amaro (località Pissebus) e girate a sinistra dopo il secondo ponte che sarebbe quello prima dell’ex polveriera (è consigliabile lasciare la macchina ai bordi della strada principale). Qua inizia una strada sterrata e dovete girare a destra al primo bivio che incontrate. Continuate sempre dritti lungo la stradina che diventerà un sentiero e vi ritroverete alla sinistra di una vecchia struttura militare recitata per poi incontrare degli ometti con frecce rosse che vi indicheranno la via.
Da qui inizia il sentiero che è tutto segnato con bollini rossi e ometti.  

Ora non mi resta che chiedere aiuto a tutti voi per percorrere questo sentiero e non lasciarlo abbandonato di nuovo ai rovi. Sono certo che qualcuno risponderà al mio appello e gliene sarò grato, anzi alcuni l’hanno già fatto!


Televisione - il sonno della ragione

 dal blog http://hopelessnight.wordpress.com/

Perfetta questa notte. Guarda che luna. Io ne sento persino l’odore. Sembra che ci giudichi mentre le nuvole le scorrono sotto come un gregge di pecore sottomesse. Sì, un po’ come noi.
Ma che ci frega? Guarda che colori, che definizione. Non c’è tempo di pensare, di fare i filosofi della domenica. Divertiamoci. Intratteniamoci. Spegni quel cervello, non ti ha rotto le palle? Accendi quel 40 pollici e comincia a bere.
Sì, la Tv è come un fluido di cose vomitate non-stop che aspettano di essere bevute, assimiliate.
Una luce che illumina radiosa infinite idee, preconcetti, modelli pronti e confezionati come regali di natale. Ed ogni giorno è la vigilia.
Arde come una fiamma e tutti la venerano. Ah non c’è dubbio che sia uno strumento potente… o del potere?
La fiammella langue e si contorce e tu hai l’impressione sia tutto bellissimo, romantico, diverso… di avere così tanta scelta, ascoltare così tante voci… ma se durante la pubblicità verificassi chi dice cosa, i tanti canali e le tante informazioni si trasformerebbero in poche parole di pochi potenti individui.
Ma che importa? Continuiamo a galleggiare come le nuvole, cullati da mamma televisione. Stiamo tutti lì incollati a vedere queste ombre cinesi. Qualcuno si spinge a dare un’occhiata alle mani che le proiettano… ma pochissimi riescono a vedere da dove arriva la luce. Alla fine diventiamo noi stessi quelle ombre. Questa è l’illusione più potente!
Accendi la Tv e vedi un piccolo rivoletto d’acqua. Ti dicono sia la verità, “cazzo, è in onda, sarà vero!”, e ti concentri su quello, su quel rivoletto… ma nessuno ti mostra il mare. Fanno tutto a pezzi e ti mostrano qualche piccolo coccio come fosse la verità, come se potessi sapere com’è profondo il mare da una singola goccia.
La verità te la coltivano davanti agli occhi e cresce come dicono loro. Tu cresci come dicono loro. Concimano questo, potano quest’altro, guarda che bel colore!… e a te non resta che sederti e divorare tutto...



Buon appetito. Così pensi di mangiare la verità e cresce l’illusione, perché diventiamo ciò che mangiamo. La Tv riesce a fingersi uno specchio: sì, tutti dicono che è il riflesso della società e tutti ci credono. Così quando la guardi e vedi qualcosa di stupido, di orrendo, di cattivo, di sbagliato… credi di essere tu ad essere stupido, orrendo, cattivo, sbagliato…
Ti convincono che quella piccola fiammella illumini tutto mentre mette in luce solo inezie, mezze verità… mai pensato alle zone che rimangono buie? Un telegiornale… mai pensato alle notizie che il telegiornale non dà? Come un uomo che abbevera un cane assetato o un bambino che pianta un albero ed invecchia insieme a lui…
L’unica verità che puoi tentare di costruirti è quella fatta dalle tue esperienze e dalla tua sensibilità. Dal tuo spirito critico… che muore ogni giorno un po’ davanti a quel cazzo di televisore, senza avvertire, silenzioso, come un gatto che cammina.
Per non parlare della cultura! Avrai sicuramente sentito parlare di quanto sia stata utile la Televisione per l’alfabetizzazione del popolo. Allora perché in America, dove la diffusione del mezzo ha un vantaggio di decenni rispetto all’Italia, il 50% dei giovani non sa nemmeno indicare lo stato di New York su una cartina?
La Tv avrà insegnato la lingua a molte persone, ma forse è il caso che cominciamo a dare un’occhiata anche a cosa dicono tutte queste lingue che si muovono. Se hanno davvero qualcosa da dire o se hanno solo imparato lo slogan in rima di un detersivo.

Per carità, la Tv ci parla anche di storie bellissime, di persone fortunate… come i Vip… ed i loro modelli inarrivabili, perversi, vuoti. Non ti vendono il loro sogno, bada bene, ti vendono la frustrazione e l’invidia. Ti mostrano questi pupazzi venuti dal nulla che hanno tutto, cioè hanno solo i soldi, ma ti insegnano che questo è tutto, e non sia mai che spuntasse nella tua testa un “perché?”… perché questi tizi dentro quella scatola hanno accumulato così tanta fama, rispetto… SOLDI, risorse… con quale diritto? Con quale merito?
Mangia, mangia… diventi ciò che mangi…
Omologazione… alla tv si parla di questo. Tutti parlano di questo. Sei fuori dalla community se non segui l’ultimo reality, se non sai completare il tormentone di quel comico o se non ti sei ancora scaricato la canzone di quella pubblicità.
È un tramonto eterno! La tv è diventata la piazza moderna, dove una volta le persone si incontravano ed interagivano scambievolmente alla pari. Se non riesci a vedere la tragedia che sta dietro alla sostituzione della piazza con uno strumento mass mediatico dove pochi parlano e gli altri ascoltano sei in pericolo! Tutti lo siamo. 
Spegnila!