martedì 15 dicembre 2009

Attentato a Papi!

Per prima cosa voglio dire che sono contro a queste forme di violenza idiote.

è inutile che le televisioni e i giornali del papi mi vengano a dire le solite cazzate dei complotti di sinistra che istigano alla violenza contro il San Silvio, che lui vuole bene a tutti e non si aspettava tutto questo odio nei suoi confronti... Berlusconi se le va a cercare e basta!

Insulta chiunque non la pensi come lui definendolo comunista, grida, anzi sbraita come un ossesso, "Vergogna! Vergogna! Vergogna!", poi chi non lo vota è un coglione, e molto altro ancora.
è normale che ad un certo punto qualche pazzo decida di ucciderlo!
Anch'io ogni tanto penso che mi piacerebbe spaccare la faccia a qualcuno che mi sta sulle palle, ma non lo faccio perché sono ancora sano di mente!
Tutto qui, ma adesso è iniziato il grande spettacolo montato dai media per farci commuovere tutti davanti al martire che si è sacrificato solo per il nostro bene.

Ora esco a vado ad accendere un cero per lui!


"Non abbiamo avuto esitazione alcuna nell'esprimere convinta solidarietà personale, politica ed umana al premier Berlusconi colpito al volto da una persona che le cronache definiscono affetta da gravi squilibri psichici. E non ci sentiamo certo pentiti di avere espresso questa solidarietà, ma quello che non si può accettare è il plateale tentativo in atto e che ha assunto modi e forme di rarà volgarità, di utilizzare questo episodio per criminalizzare, colpire infangare, insultare chiunque osi manifestare dissenso nei confronti della politica del presidente del Consiglio e del suo governo per i ripetuti annunci di far saltare gli equilibri costituzionali e di ridurre il ruolo e la funzione dei poteri di controllo. 
Per questo consideriamo gravi e sguaiate le reazioni contro le parole di Rosy Bindi che ha semplicemente detto che il clima che si respira è anche frutto delle continue campagne di aggressione contro il presidente della Repubblica, contro il presidente della Camera, della Corte costituzionale e i giudici. Rinnoviamo - la nostra assoluta e convinta solidarietà al premier ma non abbiamo intenzione alcuna di arretrare di un solo centimetro nella difesa della legalità democratica."

di Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita  (www.articolo21.org)

lunedì 14 dicembre 2009

E se morissi la prossima settimana?


Pensa se avessi un male incurabile, è da sempre esistito, e da sempre mi ha consumato fino a lasciarmi pochi giorni di vita, cosa dovrei adesso?
Se fosse così di lacrime ne scenderebbero in abbondanza in questi istanti, e domani mattina in mezzo al rumore delle macchine della segheria capirei sicuramente come vivere gli ultimi giorni della mia vita.
Dovrei vivere un'intera vita in una settimana, non potrei fare tutto ciò che voglio ma almeno mi leverei qualche piccola soddisfazione.


Mi licenzierei immediatamente facendomi sganciare una bella liquidazione, dopo insulterei i miei capi per tutte le volte che mi hanno fanno incazzare, e trascinerei i miei colleghi a bere birre tutta la giornata, mi sembrerebbe un ottimo saluto per loro.

Vorrei andare fare un giretto su un deltaplano e osservare le valli della Carnia dall'alto del cielo in tutto il loro splendore.
Salirei su un piccolo aereo e mi lancerei nel vuoto urlando...col paracadute! O ancora più assurdo farei il base junping, cioè lanciarsi da edifici, ponti, scogliere, o qualsiasi superficie abbastanza alta da poter aprire un paracadute.
La stessa cosa farei dall'alto di un ponte ma con una corda... com'è eccitante il bungee jumping!!

Anche se non siamo in piena estate un bagnetto al mare me lo farei volentieri, poi farei una bella passeggiata lungo la spiaggia, ne preferirei una di scogli per saltarci sopra fino a stancarmi, così che potrei sedermi a riposare su uno di questi e scioglierei i miei muscoli con un po’ di tabacco mischiato a marijuana, e lasciare la mente libera da ogni turbamento.
Ma io non sono mai stato un tipo da mare, partirei subito per andare a farmi un giretto in montagna, andrei a salutare la mia cara malga Avrint, e gli lascerei una piccola dedica sul suo diario per tutte le sensazioni che ho provato mentre la raggiungevo a piedi.
Al ritorno so già che percorrerei in solitario la grotta del "Magico Alverman",che è vicino alla malga, chi lo sa che non riuscirei a scoprire qualche percorso ancora sconosciuto e dargli il mio nome!
E appena fuori tornerei subito nel posto dove vivo, inizierei a correre per le sue strade nudo completamente, e così tutti quelli che mi hanno detto che dovevo depilarmi e radermi avranno l'occasione di farlo se ne hanno voglia e coraggio!

Dopo tutto ciò mi rimarrebbe pochissimo tempo, il minimo per salutare i miei amici, e per quei pochi veri che sono sempre stati con me, farei un'ultima festa a casa mia alla vecchia: tra alcool, bestemmie e porno al massimo volume!
Saluterei i miei con un forte abbraccio ma gli direi solo che parto alla ricerca della mia strada, non avrei il coraggio di dirgli la verità, anche se loro lo capirebbero senz'altro.

Ormai manca poco, ancora una nottata...
Andrei da lei e mi presenterei con un mazzo di fiori vivace e profumato, poi via col mio pandino in uno stavolo sperduto fra i monti dove saremmo solo io e lei con un caminetto acceso e delle candele profumate.
Non avrei intenzione di andare a dormire presto, e neanche lei, ci basterebbe baciarci qualche volta e accarezzarci un po’ per lasciarci andare completamente, io perso fra i suoi grandi occhi e lei stordita dal profumo del mio corpo.
Poi come d'incanto i nostri corpi si unirebbero assieme fino a formarne uno solo, in magico intreccio di passione e desiderio, di sudore e saliva, di baci e morsi, e.... Ci ritroveremmo tutti e due sfiniti col respiro affannato, mi metterei a disegnare col mio dito lungo tutta la sua schiena e lei mi ricoprirebbe di dolci baci tutto il corpo fino a quando non saremmo pronti per ricominciare tutto da capo!

Saremmo alla fine del mio viaggio ormai, ma ne vorrei fare ancora uno: la verde Irlanda, un tragitto di sola andata.
Qui forse mi sentirei veramente pronto ad andarmene via, camminerei in cima a splendide colline verdi e in mezzo ad antichi boschi sacri mentre la bruma avvolgerebbe lentamente il paesaggio portandomi via con sé chissà dove...


lunedì 16 novembre 2009

Il peso di una croce



Ultimamente si fa un gran parlare di crocifisso da tenere o levare dalle scuole, a me sinceramente non importa un granché, nessuno mi vedrà in qualche piazza a protestare per tenerlo o levarlo dalle aule, possono provare a fare entrambe le cose se lo vogliono, ma ci sarà sempre qualcuno a rompere le palle.
Mi sa tanto di un'altra arma di distrazione di massa per farci distogliere l'attenzione da problemi più seri che avvengono in Italia, e tutti ne parlano, me compreso...


Ma oggi non ho intenzione di fare un dibattito sul crocifisso in classe, parlo solo di una piccola storiella...

Se mi ricordo bene già cinque anni fa è saltata fuori una storia del genere, ero a scuola allora e frequentavo le superiori.
Mi ricorderò sempre quel simpaticone del mio compagno che diceva: "Arabi di merda, vengono qua e fanno quel cazzo che vogliono. Adesso ci vogliono levare pure il crocifisso, D. Porco! Se vengono qua e ci provano gli stacco le palle, D. Porco!". Un classico spaccone razzista talmente insicuro di se stesso da essere spaventato dal proprio riflesso allo specchio, è sempre facile scaricare la frustrazione e la rabbia su qualcuno che non si conosce, o meglio che si conosce solo per sentito dire.
Il problema però non è questo perchè lui quel crocifisso che c'era in aula lo utilizzava come bersaglio per testare la cerbottana, e appena sbagliava giù bestemmie!! Oppure per lanciarlo come frisbee, ma questo più raramente e solo nelle assemblee di classe.

A questo individuo non gli interessava niente, e sicuramente la pensa così anche oggi, del crocifisso inteso come simbolo di una religione,o di fratellanza, o di pace, o della cultura italiana se vogliamo, lui voleva solo usarlo per far pratica con la cerbottana. E se lo levavano?
Arabacci bastardi e terroristi, non ci pensate a quel povero ragazzo che avrebbe dovuto disegnare la croce sul muro perdendo tutto il divertimento? (Spero si intuisca la scrittura ironica dell'ultima frase...)

Dovrei spiegare la morale della storia? Fate voi che non è difficile...

lunedì 9 novembre 2009

Amare... O lasciare Andare?

Si sa che le cose belle non sono destinate a durare per sempre, mi riferisco soprattutto a quelle cose che ti rendono felice dal primo istante che le provi, anche se, date le circostanze, sai benissimo che potrebbero dissolversi da un momento all'altro senza il minimo preavviso.
Mi sono sempre chiesto se è meglio amare queste cose pur sapendo di doverle prima o poi abbandonare e soffrire, oppure lasciarle sul ciglio della strada senza sapere quali sensazioni avrei potuto provare.
La soluzione del mio enigma è sempre stata davanti hai miei occhi, racchiusa in due foto a casa mia che ho osservato per tanti anni senza rendermi conto del loro vero significato.

Solo ieri sera ho capito cosa volevano dirmi gli sguardi dei miei nonni paterni in quella vecchia foto di loro due abbracciati.
Non sono mai riuscito a conoscerli, sono morti tanti anni prima della mia nascita, e ogni tanto penso che mi sarebbe piaciuto moltissimo conoscerli, e guardando quella foto non riesco a provare nessun sentimento o emozione nei loro confronti, se non un po' di dispiacere per non averli mai incontrati.

Poi sempre ieri sera ho visto la foto dei miei bisnonni materni con me in mezzo, loro purtroppo sono morti qualche hanno fa, se ci penso mi viene un groppo in gola e mi assale la tristezza.
Ma quando provo questo è solo perché mi rendo conto di aver passato dei felici momenti insieme a loro, ho imparato ad amare la loro semplicità, la loro testardaggine e il loro modo di vivere.
Ho ricevuto tanto amore da miei cari bisnonni, i nonnibis come li chiamo io, sono stato tanto felice in loro compagnia, li porterò sempre nel mio cuore con affetto e gratitudine, ed è per questo che sento sempre la loro mancanza.

Ieri ho realizzato che delle semplici foto possono racchiudere un grande significato.
Mi sono reso conto che è meglio amare e poi soffrire che lasciare stare e non provare nulla.




P.S. Il titolo l'ho rubuto da una canzone di Ghemon Scienz che si chiama appunto "Amare.. O lasciare andare" dall'album "La rivincita dei buoni", il testo della canzone comunque non riguarda quello ho scritto io, è totalmente diverso.
Sfortunatamente non sono riuscito a trovare la canzone su youtube, ma almeno vi lascio il link dove trovare il testo, se vi interessa:
http://www.raptxt.it/testi/Ghemon_Scienz/Amare_O_Lasciare_Andare_5039.html

martedì 3 novembre 2009

Chi non viaggia...

"Chi non viaggia non conosce il valore degli uomini.".

Questo è un proverbio arabo, non mi ricordo dove l'ho sentito o chi me l'abbia detto, ma non cambia il fatto che sia esatto il suo messaggio.
Bisogna vedere coi propri occhi cosa succede fuori di casa nostra per farsi una propria idea sul mondo e la gente, e una modesta cultura.
C'è bisogno di ascoltare chi ti vuole parlare di cose introvabili sul web, sui giornali, sui libri o alla televisione.
Ne ho avuto la conferma in questi ultimi mesi, e al proverbio di prima ci aggiungerei:

"Chi non viaggia non conosce il valore degli uomini e imparerà a crescere lentamente.".

Un anticipo di primavera

Erano diversi mesi che non andavo a trovare i miei nonni, e oggi aspettando di fare la visita medica lavorativa ho deciso di andare a salutarli al cimitero.
Sono arrivato col sole ormai calato da un'oretta e il buio che avanzava, un'atmosfera strana con tutti quei lumini accesi, ma soprattutto con quel buon profumo tipico della primavera, quello che si sente quando la neve inizia a sciogliersi, e i fiori sbocciano dal terreno riempiendo l'aria di delicati aromi, solo che questi profumi provenivano dai fiori lasciati dalle persone sulle tombe dei loro cari.

Per una persona normale è una cosa bella, ma io non sono normale e mi è sembrata abbastanza triste.

Non mi è mai piaciuto andare in cimitero quando ci sono le festività dei Santi, mi dà l'impressione di andare a trovare i miei nonni solo perché il primo novembre bisogna andarci per forza, non per andare a rendere omaggio a delle persone care.
Se vado a salutare i nonni generalmente vado durante l'anno ed triste vedere che sulle tombe ci siano pochi fiori freschi, lumini consumati dal tempo, e fiori appassiti e secchi trascinati ovunque dal vento.
Ma è ancora più triste vedere che dopo I Santi il cimitero sembra un campo di montagna appena fiorito mentre prima sembra un paesaggio della tundra con la sua rada vegetazione.
Non mi sembra giusto una cosa del genere solo per un giorno all'anno.

Ho la sensazione che le persone, non tutte (non voglio inutili generalizzazioni), vadano al cimitero solo perché lo si fa in quella festa, e che durante l'anno andare a trovare i propri defunti non servi a molto.
Per fortuna c'è sempre qualcuno disposto a ricordare i propri cari anche durante l'anno.

mercoledì 28 ottobre 2009

Maculele's song - Zampa



Non so cosa ci sia di particolare in questa canzone, forse la voce di Zampa unita al beat della canzone, o forse le parole usate per descrivere i suoi sentimenti, non lo so, ma sta di fatto che mi ha colpito molto fin dal primo momento che l'ho ascoltata.

La canzone è estratta dall'ultimo album di Zampa, "La lunga e tumultuosa via per Bisanzio", un disco molto particolare e come i suoi lavori precedenti carico di una particolare tristezza.
Bisanzio è l’esempio di qualcosa che può essere la rappresentazione del massimo dei fasti, della ricchezza, della bellezza, della perfezione, della gloria e della cultura, e che possa da un giorno all’altro cadere in rovina.
La prima parte del disco rappresenta la passione, amore, noia... e alla traccia 15 "il sipario", la fine dello spettacolo e l'inizio del declino. Dalla traccia 16 alla 18 abbiamo il Post Bisanzio, il declino, il dolore e il ricordo.

Nonostante molte canzoni di Zesh siano molto tristi e malinconiche, noto che c'è sempre un barlume di speranza in ogni testo, questa è cosa che trovo molto importante, ed forse per questo motivo che ascolto sempre volentieri il buon Zampa! Se volete andate a cercarlo, cliccate qui!

Vai mr. Zampini!!!

martedì 20 ottobre 2009

Riapriamo i casini!



Qualcuno potrebbe pensare che non ho rispetto per le donne, che non mi curo dei loro sentimenti o che le considero come degli oggetti.
Invece no, per me riaprire i casini, o case di tolleranza, servirebbe sul serio a dare più dignità alle donne, e mi riferisco soprattutto a chi sta tutta la notte sul ciglio della strada.
Non è colpa mia se la gente a casa non fa sesso e va a cercarlo per strada, non so i veri motivi però la gente continua ad andarci da secoli, se non da millenni.
Si può inventare qualsiasi legge per combattere la prostituzione e vincere qualche battaglia, ma la guerra è persa dall'inizio.

Qua dove vivo adesso non si vedono le prostitute per strada, se ci sono lo fanno in casa propria o da qualche altra parte, ma a Pinerolo (TO) nella città dove sono nato le ho viste sulla tangenziale sotto la pioggia o la neve, e nelle calde sere d'estate o nelle fredde notti d'inverno.
Secondo me questo è un mestiere qualunque, c'è chi lo fa per scelta o perchè costretta, ma questo non cambia il fatto che quelle donne devono essere tutelate come qualsiasi lavoratore.

Io lavoro 8 ore al giorno, vengo pagato e mi scalano i soldi per le tasse, se mi infortunio o mi ammalo so di potermi prende qualche giorno per guarire e andare eventualmente dal medico, se sono stufo del lavoro posso sempre licenziarmi e cercarmi un'altro posto, e altro ancora.
Sarebbe bello che le prostitute potessero avere i miei stessi diritti se non di più, ad esempio:
Dei turni stabiliti per il lavoro, assistenza sanitaria, uno stipendio fisso, una futura pensione, del tempo libero da gestire, la sicurezza di non fare un lavoro illegale e vivere nella paura, chiedere ferie, e molto altro.

Ci vorrebbe una legge per la riapertura delle case di tolleranza, e fare in modo che i diritti di queste donne siano tutelati al meglio tramite leggi adeguate.
Sicuramente se ci fossero queste strutture non tutti rispetterebbero le leggi come si deve, ed è per questo che ci vorrebbero anche dei controlli seri da parte della polizia.
é un discorso complesso, dovrei mettermi qua a scrivere ore e ore per dare un quadro completo di come potrebbe essere una casa di tolleranza decente, ma almeno avete un'idea di come la penso!
E per concludere ribadisco il concetto: riapriamo i casini!

Un giretto in montagna

Il viaggio che ho iniziato da qualche settimana è molto simile ad una camminata in montagna.
Ero partito da valle con il cielo nuvoloso e qualche spiraglio di blu nel cielo, mentre salivo il sentiero circondato da splendide e altissime montagne il sole si faceva largo tra le nuvole soffocanti e mi scaldava il volto con la sua energia.

Poi ad un certo punto le nuvole si erano organizzate per nascondere di nuovo il sole, erano riuscite nel loro intento portando anche della pioggia gelata che mi sferzava il viso con molta violenza.
Il sentiero a quel punto era tutto bagnato e pericolosamente scivoloso, se non facevo attenzione rischiavo di finire in qualche burrone, ero sul punto di mollare e tornare indietro quando il sole si è ribellato al grigiore e ha riportato il calore strappato dalla pioggia. Non era ancora giunto il momento di ritornare a valle a testa bassa.

Ora mi ritrovo sull'anticima della montagna che voglio scalare, ma non vedo la vetta principale perché è ricoperta da altre nuvole, forse dovrei tornare indietro visto che il tempo sulla cima non sembra dei migliori, ma non lo so con certezza e quindi non mi resta che andare avanti e scoprire come sarà.




martedì 13 ottobre 2009

Disgusto

Iniziavo a disprezzare quasi tutte le religioni.
Mi sono accorto che in nome di una fede si fanno cose orrende, non parlo di solo di una determinata credenza ma in generale perché è così che stanno le cose, prova ad informarti se ne vuoi la certezza.

Più cresceva il mio disgusto e più mi accorgevo che c'era qualcosa che non andava, e alla fine ho scoperto cosa:
Il problema non è la religione ma la mentalità di alcune persone.

Se una persona uccide nel nome della fede non lo fa per Dio....ma per la sua pazzia.

domenica 4 ottobre 2009

Tragedie naturali...

Al telegiornale parlano della strage di Messina di questi ultimi giorni come una tragedia naturale, ma la colpa in questi casi è solo dell'uomo, della sua stupidità e della sua avidità.
Se al posto di indebolire il terreno delle valli e delle montagne bruciando gli alberi e costruendoci sopra edifici di ogni genere, forse in questi giorni non parleremmo di stragi.
La natura non riconosce le leggi degli uomini, non serve fare i condoni e fingere che le cose siano a posto, e alla fine i risultati si vedono nelle immagini alla televisione e sui giornali.
La natura conosce solo le sue leggi, e noi dovremmo riconoscerle ed accettarle prima di rispettare quelle dell'uomo.

Come diceva mio bisnonno, l'uomo può deviare il corso di un fiume come e quando vuole, ma deve ricordarsi che il corso d'acqua scorre da secoli in quel luogo e prima o poi vorrà ritornare nel punto di prima.
Questo messaggio l'ho capito qualche anno dopo quando in Piemonte è arrivata l'alluvione,e ho visto i danni che hanno fatto i torrenti in piena...

lunedì 21 settembre 2009

Influenza suina


Girovagando per internet non sono ancora riuscito ad avere un'idea di cosa sia realmente questa terribile influenza suina di cui tutti parlano, ho visitato decine di siti e blog ma non si capisce niente.

Si passa da una semplice influenza innocua a una malattia contagiosa che sterminerà la popolazione mondiale, qualcuno dice che serve solo per arricchire le tasche delle case farmaceutiche che producono medicine e vaccini, e si dice anche che ci sia un complotto architettato da una ristretta cerchia di persone per sterminare la popolazione mondiale coi vaccini, e prendere il possesso del mondo! Ce ne sono per tutti i gusti!
Le televisioni secondo me danno il meglio confondendo tutti: iniziano i servizi con notizie catastrofiche sul numero di contagiati e dei morti mostrando persone dallo sguardo terrorizzato che si mettono le mascherine, continuano con qualche intervista selezionata con persone paranoiche, e poi è il turno del dottore specializzato che spiega di non fare allarmismi che è solo una normale influenza.... è come seppellire una persona viva nella terra per poi lasciargli un piccolo foro per farlo respirare....

Io sinceramente non ho voglia di farmi tante seghe mentali per capire cos'è questa influenza, non prenderò vaccini di nessun tipo e continuerò ad uscire di casa, se dovessi prendere questa influenza sono sicuro che il mio sistema immunitario reagirà bene e prenderò qualche medicina solo se starò male veramente (come ho sempre fatto tutte le volte che mi sono ammalato di qualcosa).

In mezzo a questa fitta nebbia che avvolge la suina un pensiero si fa chiaro nella mia mente.
Quest'influenza sta occupando abbastanza spazio nella stampa in generale a discapito di problemi più gravi della nostra società e del mondo.
Che sia un'altra arma di distrazione di massa?

sabato 19 settembre 2009

Due animali a confronto

Qualche sera fa ero tranquillamente sdraiato sul divano a leggermi un libro e avevo lasciato la finestra del salotto aperta per fare entrare un po' di aria, quando ad un certo punto entra una cosa nera con le ali: era un pipistrello.

Ha cominciato a svolazzare nel salotto ed era talmente spaventato di essere finito in quella stanza che non riusciva a trovare l'uscita e continuava a sbattere la testa sul soffitto.
Anch'io ero agitato come lui perché non sapevo come fare per farlo uscire e appena mi avvicinavo al pipistrello sembrava quasi che mi venisse incontro per colpirmi, ma poi cambiava bruscamente direzione e ritornava a volare intorno al lampadario della stanza.

Un uomo e un pipistrello, due animali totalmente diversi fra loro ma in quel momento molto simili fra loro.
Entrambi spaventati dall'altro col timore di essere attaccati ma nessuno dei due con intenzioni ostili, ed entrambi a cercare una via d'uscita per quella situazione ma con scarsi risultati.

Alla fine ho preso un cuscino e saltellando verso di lui ho cercato di spingerlo verso la finestra, dopo diversi tentativi sono riuscito a mandarlo fuori, con grande sollievo per entrambi.

Ragnetti

Ieri era una giornata particolarmente umida e gli sciami di insetti che sono saltati fuori dal prato di casa mia ne erano la prova. C'erano vere e proprie nuvole di insetti che si alzavano dal terreno e si libravano nel cielo.

Qua ho ammirato il modo di agire dei ragni e le loro raffinate strategie per sopravvivere.
Alcuni di questi gruppi di insetti sono finiti vicino al balcone di casa mia nelle ragnatele di qualche ragno e sono rimasti intrappolati.
Ho ammirato la pazienza e l'arte dei ragni nel tessere una ragnatela per intrappolare le loro prede, non appena la tela si muoveva al contatto di qualche insetto il ragno si recava dallo sfortunata preda per avvolgerla, o meglio rollarla, con la propria seta e mangiarla dopo con calma.

Per questa ammirazione se vedo dei ragni non intendo far loro del male uccidendoli o distruggendo le loro ragnatele, e quando li trovo in casa cerco di farli salire su un giornale e lasciarli liberi all'aperto, così facendo sono sicuro che mi libereranno di un bel po' di insetti e zanzare.... un reciproco vantaggio per entrambi!

martedì 15 settembre 2009

Muri

è buffo pensare al fatto che fin dai tempi antichi l'uomo abbia eretto muri e muraglie per difendersi dagli "stranieri", come è buffo pensare che questi sistemi di difesa per quanto fossero complessi e insommortabili non abbiano portato a grandi risultati.
Tutt'ora di barriere ce ne sono a volontà, come il muro messicano o di Tijuana che divide il Messico dagli Stati Uniti, o il muro del Sahara Occidentale che serve al Marocco per proteggersi dalle incursioni del fronte Polisario, un movimento nato con l'intento di ottenere l'indipendenza del Sahara occidentale.

Negli ultimi anni secondo la stampa sembra quasi che l'immigrazione sia un problema recente.

Conoscere il passato aiuta a capire che non è così.
Ti rendi conto che l'immigrazione ce sempre stata, ha portato vantaggi e svantaggi, e per quanto si impegnassero nei secoli precedenti di eliminare gli svantaggi nessuno ci è mai riuscito.
Sicuramente noi non ci riusciremo: sono problemi che non hanno una soluzione, o forse ci sarà anche, ma di sicuro non sarò ancora in vita per vederla.


Alcune foto che testimoniano gli sforzi per difendersi dalle immigrazioni...


La grande muraglia cinese è una lunghissima serie di mura edificate nell'odierna Cina partire dal 3° secolo a.c. dall'imperatore Qin Shi Huangdi. Dalle misurazioni ottenute con le più recenti strumentazioni tecnologiche (raggi infrarossi, Gps...) la grande muraglia sarebbe lunga 8.851,8 chilometri. Serviva per proteggere la cina dai popoli delle steppe con più di 40'000 fra fortezze e torri di guardie. In termini militari non riuscì mai a impedire importanti invasioni come quelle dei liao, dei mongoli o dei manciù, ma costituì una efficace barriera e un deterrente almeno per le piccole incursioni di frontiera.



Il vallo di Adriano, una muraglia in pietra, venne fatto costruire dall'imperatore Adriano intorno al 122 d.C. per proteggere il confine settentrionale della Britannia romana, nella sua forma definitiva il vallo raggiunse uno spessore di 2,4-3 m e una probabile altezza di 3,6-4,8 m. Castelli di sorveglianza furono costruiti a un miglio romano (1714 m) di distanza l'uno dall'altro, inframmezzati da torri di osservazione, mentre a intervalli di circa 11 km si ergevano forti in grado di contenere fino a 10.000 uomini. Serviva per evitare le invasioni delle tribù dei Pitti che sciamavano dal nord, ma fu oltrepassato da queste tribù per 3 volte prima di essere abbandonato intorno al 400 d.c.



Il forte di Fenestrelle è un complesso fortificato eretto nel secolo XVIII in località Fenestrelle in Val Chisone (provincia di Torino). Progettato dall'ingegnere Ignazio Bertola con funzione di protezione del confine italo-francese venne completato solamente nel secolo successivo.
Per le sue dimensioni ed il suo sviluppo lungo tutta il fianco sinistro della valle la fortezza è detta anche la grande muraglia piemontese.
La costruzione è composta da numerosi forti collegati da spalti, bastioni risalti e scale, ha una superficie complessiva di 1.300.000m2 sviluppandosi per oltre 5 chilometri su un dislivello di circa 700 metri, risulta essere la più estesa costruzione europea in muratura.



Dal 1961 al 1989 il Muro di Berlino ha diviso la parte occidentale della città tedesca, governata dai paesi della Nato, da quella orientale filosovietica della Germania DDR. Il Muro viene costruito per volontà dalla parte sovietica con l'intento di frenare la continua fuga dei cittadini tedeschi dell'Est verso la parte occidentale-capitalista della città. La costruzione spacca a metà i quartieri berlinesi, intere famiglie e persino alcuni palazzi si trovano ad avere una facciata sulla zona sovietica e l'altra su quella americana.
Durante il periodo di esistenza del muro vi furono circa 5000 tentativi di fuga coronati da successo verso Berlino Ovest. Nello stesso periodo varie fonti indicano in un numero compreso tra 192 e 239 i cittadini della Germania Est uccisi dalle guardie mentre tentavano di raggiungere l'ovest e molti altri feriti.

domenica 13 settembre 2009

Che cesso!


Post totalmente inutile.... o quasi.
Una presa di posizione sul mio modo di andare in bagno alla sera dopo una certa ora.


Ieri sera dopo aver bevuto un'ottima pinta di Guinness, sono uscito dal bar per andare in bagno in un vicolo leggermente illuminato, e al mio ritorno delle persone mi hanno fatto notare che ci sono i bagni anche nel bar. Mi hanno detto che è da incivili e da maleducati, ma forse nessuno di loro, erano tutti maschi, si era reso conto della situazione del cesso.

Dopo una certa ora entrare nei bagni di un qualsiasi bar affollato è una questione di coraggio o di disperazione, in questo sono vicino a tutte le donne, la situazione è alquanto schifosa.
Quando ci sono tanti maschi ubriachi è molto facile che sbaglino la mira e tutto il bagno si trasforma in un'allegra pozza dove tutti passano e lasciano le loro impronte, ovviamente nessuno pulisce con un po' di carta igienica dopo aver fatto il danno perché sa che prima di lui qualcun'altro ha fatto lo stesso, e non vuole mettere le mani sulla pipì degl'altri.
Senza parlare dei vari odori che si sentono quando nessuno tira l'acqua.
Alla fine il bagno diventa un vero e proprio cesso.

Quindi, morale della favola: meglio uscire all'aperto e farla su un'alberello che almeno si sta all'aria aperta ed è più pulito.
Per le donne il problema è più difficile ma c'è sempre un luogo in cui appartarsi senza essere viste, e nelle vostre borse sono sicuro che avete sempre prodotti per pulirvi e rinfrescarvi.

giovedì 3 settembre 2009

Ho visto l'erba del vicino

Tutto il giorno a camminare per le strade, a vedere monumenti, e a visitare musei di ogni genere. Le camminate sembravano non aver mai fine quando a un certo punto abbiamo raggiunto la salvezza: i verdi prati del Reichstag.
Siamo a Berlino, io ed altri miei amici circa due settimane fa (se ti interessa il viaggio clicca qua), e posso dire che è stato un vero e proprio sollievo trovare i prati all'esterno del parlamento tedesco (la foto sotto, a cura di Fax).


Ognuno di noi si è disteso su quel soffice manto erboso a far riposare i piedi o la schiena, qualcuno si è rilassato con le cuffie di un lettore mp3, altri si sono addormentati, e molti, come me, hanno semplicemente chiuso gli occhi e si sono immersi nei propri pensieri.


L'erba pizzicava la pelle delle mie braccia e dei miei polpacci, una sensazione a metà tra il fastidio e il sollievo, e ogni tanto sentivo correre lungo le gambe qualche piccolo insetto, immagino spaventato dal fatto di ritrovarsi in una selva di peli neri! Devo dire che ero molto rilassato, come stare distesi sul divano di casa dopo una giornata pesante.

In questa tranquilla situazione ho pensato ai prati qua in Italia dove vivo io.
Ormai stanno diventando dei beni sempre più rari.
Nelle città ogni terreno libero è buono sono per buttarci sopra cemento, metà dei posti dove andavo a giocare da piccolo ora sono riempiti di condomini o villette (semivuote fra l'altro...con quella follia d'affitto...).
Di quei prati che non vengono ricoperti di cemento molti non vengono curati lasciando che i rovi e le ortiche prendano il possesso del terreno, ad esempio il mio vicino dietro casa, il suo ex prato è ormai terreno esclusivo di topi e gatti, e io non entro la dentro che ho paura di prendere le zecche.
In montagna se non costruiscono qualche orrendo mostro di cemento ci sono i boschi che avanzano.

Di questo passo fra qualche anno non potremmo concederci un riposino sull'erba, che tristezza, spero proprio di no, ed è per questo che mi impegnerò a tagliare il prato fuori di casa mia affinché questo non accada!

lunedì 31 agosto 2009

Fumogeni e manganelli

è da qualche anno che le partite non le seguo più, non le guardo, e quando mi chiedono per che squadra tifo rispondo juve, ma lo dico solo così per dire, potrebbe perdere 10 a 0 o vincere con altrettanti gol.... e a me proprio non interessa.
Ormai preferisco giocare il calcio con le mie gambe che da molte più soddisfazioni.
I motivi di tutto ciò sono tanti, dagli stipendi di ventenni viziati che danno due calci ad un pallone o alle corruzioni per accaparrarsi una coppa o uno scudetto.

Ma la cosa che mi colpisce di più sono gli scontri tra tifosi, senza parlare delle risse in campo tra giocatori.


Sembra quasi che andare allo stadio sia un buon metodo per sfogarsi, per scaricare la tensione dopo una settimana di soprusi, un modo per evadere dalla routine e sentirsi forti.
Poliziotti in assetto antisommossa, manganelli e pistole, e tifosi col volto coperto, fumogeni e coltelli.
Non importa da che parte stai del fronte, e non importa neanche se è il tifoso ha iniziare il duello o lo sbirro, devi stare attento se non vuoi ritrovarti all'ospedale o all'obitorio.
Se passi all'autogrill meglio mettersi il giubbotto antiproiettile e l'elmetto, e se sei allo stadio per fermare gli scontri meglio nascondersi nei bagni.
Ti ricordi di Sandri (gabbo) e Raciti?
Mentre uno viene accoltellato un'altro rimane ferito da un colpo di pistola, mentre una camionetta della polizia viene data alle fiamme un muro di scudi carica una folla inferocita, la lista di morti o feriti sembra quasi non aver fine, e sicuramente una fine mai ci sarà, purtroppo....

Mi dispiace tanto per quei tifosi che vanno allo stadio solo per seguire un incontro di calcio e supportare la loro squadra con cori e applausi, gli stessi che si trovano in mezzo ad una guerra e vengono etichettati, senza far niente di male, come ultras violenti e senza pietà.
Tutto per colpa di persone idiote e senza cervello che non hanno niente di meglio da fare se non picchiarsi a vicenda.

E alla fine di tutto ciò mi chiedo: in questo mare di sporcizia cosa ne resta del calcio?

mercoledì 5 agosto 2009

Domande esistenziali

Nella vita di una persona è inevitabile trovarsi di fronte a quesiti esistenziali che non si possono evitare, io sono di fronte ad uno di loro e nonostante i miei sforzi non riesco ancora a darmi una risposta: ma studio aperto che cos'è?

Io ho smesso di guardare la televisione, come forse hai letto nel post precedente (eccolo!), ma come tutte le droghe è sempre difficile darci un taglio netto, e quindi come un tossico mi ritrovo costretto a ricorrere al mia dose quotidiana di metadone.
Questa dose si chiama studio aperto, a mezzogiorno per ricaricare le energie dopo 5 ore di lavoro non c'è niente di meglio che farsi due risate con studio merda (clicca sull'immagine sotto o qua)!!!


l'inizio del "TG" è tra i più strazianti con stragi di persone che muoiono come se fossero in un film di rambo, e a seguire semplici uccisioni a opera di squilibrati.
Se non c'è l'influenza aviaria o la SARS arriva quella suina, in ogni caso allarmismo ovunque perché il virus sta uccidendo tante persone nel mondo.... ma come mai in Italia sta aspettando così tanto per sterminarci tutti?

Ovviamente ci sono i giovani di oggi che si ubriacano e si fanno di tutte le droghe, i maschietti sono anche dei bulletti e le ragazze sono molto "facili", dopo un bel servizio in giro per discoteche e qualche video da you tube si chiedono il motivo di tutto ciò, e attaccano con il sermone domenicale fingendo un'attitudine al moralismo sociale.

Lo sentite anche voi il suono di quel pianoforte? si! iniziano le storie degli animali feriti o abbandonati,mi ricorderò sempre di quel cane con la sedia a rotelle al posto delle zampe posteriori che viene umiliato davanti a tutti per riempire i buchi in scaletta, sensibilizzare la gente va bene.... ma povero cane, prima aveva una certa dignità, ma ora dopo il servizio studio aperto l'ha persa.
Se gli animali non sono feriti allora sono degli eroi a quattro zampe che salvano tutto il mondo gettandosi nel mare o scavando nella neve in montagna.
Se non sono neanche loro allora sarà l'orsetto knut o qualche pesce impigliato in qualche rete o smarrito in qualche baia, coccolato in ogni caso dalla gente che si trova sul luogo.

Che dire poi.... Parliamo dei bambini prodigio che attraversano la stretto a di Messina a nuoto?
No, meglio fare un po' shopping per Roma o Milano, adesso ci sono i super saldi. Non perdeteli!
No, no, no, adesso che è estate si può finalmente parlare di cose serie: caldo, figa e mare!
E con la nuova rubrica "cotto e mangiato" dove le ricette sono ovviamente rubate a qualche cuoco, finiamo di riempire la pancia di cazzate.

Adesso l'ho capito cos'è studio aperto.... un'arma di distrazione di massa!

lunedì 3 agosto 2009

Senza di te (Bassi Maestro feat. Meddaman)


Forse a voi non interessa, ma stasera girando a caso su you tube mi sono imbattuto in una vecchia canzone di Bassi e Medda, una delle prime canzoni di hip hop italiano che ho ascoltato.
Ormai sono passati quasi 5 anni da quando i miei gusti musicali hanno cominciato a stabilizzarsi su questo genere musicale, ieri come oggi le emozioni trasmesse dall'hip hop non si sono mai spente e continuano a bruciare nel mio petto.

Con questa canzone diciamo che rappresento la svolta musicale che ho dato, o meglio che ha dato la musica, alla mia vita.
E come dice Bassi se questa traccia non ti preme non mi taglio le vene.



[Bassi]
Ti amo, ho il microfono in mano
e la testa che viaggia su qualche strano deltaplano
vivo come un povero stronzo, sempre a zonzo
faccio questo e quello poi alla fine taglio corto
già, la mia faccia non va bene, non mi spalmo le creme
questa traccia non ti preme, non mi taglio le vene
perché se tanto mi faccio in quattro, mi pento
se ci rinuncio e non mi sbatto...sempre peggio
poi mi illudo che non cresco e non voglio andare a letto presto
e faccio tardi e dopo scrivo questo
da quando vivo così, mi fingo libero
se manca cash, mi trovo un posto misero
si fa fatica, un tempo si pensava alla fica
stasera cerco qualche vecchia amica
e ho fatto tanto casino che adesso sai chi sono
per forza, ti sei sucato la mia vita e la mia scorza
e sia...

Chorus:

Busdeez, Medda Mad dimmi tu perché, perché
"....the life without you"
Senza di te
"Would be impossible"
sarebbe zero senza un po' di buon rap

Medda Mad, Busdeez da una vita sul beat
"....the life without you"
Senza di te
"Would be impossible"
e tu lo sai cos'è

[Medda]
E yo, la miseria sa cos'è l'amore e la passione
che scavalca ogni azione e situazione
ogni gesto, penna, carta, micro
litri di liquido, sonnifero e la fame in frigorifero
la tristezza riflessa nello specchio aspetta
ogni giorno allo stesso punto di lancetta
ogni volta un lavoro che paga male a paga nada
e questa bestia che non mi lascia andare e chiama
la mia strada mi riconosce
apre le cosce, mi attira come le mosse di una lapdancer
non ci posso fare niente ho un sequencer che batte
manipola i pensieri e la mia testa se ne parte
non se ne può fare a meno no non mi lasciano
stringe e ferma il sangue nel ventricolo
mi scalda, mi tiene insieme quest'amore di catene
mi fa sentire me, Medda Mad nelle vene

Chorus

[Bassi]
Vivo, come un ingordo certi posti neanche li ricordo
chissà cosa ricorderò prima di essere morto
porto i vinili con me, chiudo questo posto
incido un altro disco di rap

[Medda]
Un'altra, un'altra rima sola o altri mille testi
con altri passi, altri posti, altri gesti
forse non rimarranno neanche i resti di stì teschi
e di stì dischi, di stì artisti stanchi persi

[Bassi]
Poi voglio, lavorare poco, tenermi stretto ciò che smuovo
rime, pedine in questo stupido gioco
dove i dindi sono giustamente finti
e alla fine sei da solo, dove vai, con chi brindi

[Medda]
A la salute di cosa, se qui niente si sposa
a questa prosa e a questa prova
una vita nuova più tranquilla e accessibile
ma restare senza Mad ora è impossibile

Chorus

sabato 1 agosto 2009

Porca maria


Dalla foto avrete capito che non ce l'ho con la Madonna, non vi preoccupate, sto parlando di questa povera piantina considerata ai giorni nostri come il male del mondo.
Secondo l'informazione attuale la canapa serve solo per essere fumata, ma c'è molto altro.

La canapa è una pianta che si adatta facilmente a qualsiasi terreno, cresce velocemente fino a raggiungere, in certe specie, i 5m, e non ha bisogno di pesticidi per fare tutto ciò.
I papiri egizi e cinesi che sono giunti fino a noi, le vele e le corde delle imbarcazioni dei Fenici, i vestiti che usavo in epoca romana, le antichissime mappe cartografiche della terra, la prima bibbia di Gutemberg, le tele utilizzate da pittori come Leonardo e Picasso, la dichiarazione di indipendenza, avevano in comune la stessa cosa: la canapa.
Questi sono solo alcuni esempi dell'utilizzo di questa pianta nella storia.
Con le materie prime della canapa si possono produrre, in modo pulito ed economicamente conveniente tessuti, carta, plastiche, vernici, combustibili, materiali per l'edilizia ed anche un olio alimentare di altissime qualità.

I mezzi di "informazione" come al solito non fanno mai il loro mestiere di informare, e noi tutti ci ritroviamo a pensare alla canapa solo come una droga senza scorgere il suo reale potenziale.


Date un'occhiata a questi siti:
Hevelius' webzine (cemento di canapa e calce)
Cannabis Connection
Una risorsa di nome canapa

mercoledì 29 luglio 2009

Spegni la televisione e accendi il cervello.

Questa è senza dubbi la cosa più seria che possa scrivere, un messaggio semplice e chiaro: SPEGNI LA TELEVISIONE.


Qualcuno ha detto che "la religione è l'oppio dei popoli" (indovina chi è?), ma adesso è la televisione che subentra al posto della fede.
Io ho smesso da poco, ormai saranno passati due mesi, ma vi posso garantire che guarderete il mondo con una prospettiva nuova, quasi da sembrare irreale! provare per credere.


Lo dico in parole semplici: quella scotoletta ambulante è una merda.

Mi rivolgo alla Rai e a Mediaset, non posso parlare di Ski perché non ce l'ho e neanche mi interessa averlo, ma pensate a quanti programmi idioti che ci sono: il grande fratello, x factor, l'isola dei famosi, c'è posta per te, uomini e donne, la talpa, ecc ecc.... lista troppo lunga da scrivere, senza parlare delle fake fiction, e tutti i programmi decenti e culturali finiscono in secondo piano dietro a queste schifezze.
OK, per essere qualcuno abbiamo capito che devi essere bello ma soprattutto ricco, e non importa quello che pensi o cosa dici, se sei dentro alla tele vuol dire che sei un grande e questo mi basta per sperare di essere come te un giorno.... ma vaccagare!
Meglio leggersi un libro e fare due passi per strada che rincoglionirsi davanti a quello schermo.

Vedi, tu credi di sapere quale sia la verità, guardi i TG e credi ciecamente alle notizie che ti danno convinto che ci sia solo quello, ma è tutta propaganda e depistaggio.
A questo punto tutti voi potreste pensare: "Si sta forse riferendo a Silvio che controlla quasi tutte le televisioni, un altro comunistello imbecille...."
E invece no riguarda tutti, non solo il Berlusca, ho trovato certe notizie su quelli della sinistra o pseudo tali... ma oggi non scrivo di politica.
Mi riferisco alle informazioni di crack finanziari, attentati terroristici, guerre, ricerche scientifiche, influenze varie e altro ancora, cose di cui nessuno è a conoscenza se non ha metodi di informazione alternativi alla televisione.
Accendi il PC e cerca nel web la vera informazione attraverso blog, siti, e forum che non hanno paura di raccontare la verità.

Spegni la televisione e accendi il cervello! SVEGLIA!!

martedì 28 luglio 2009

Gli extracomunitari sono tutti spacciatori, sono qui per spacciare droga e noi non gli vogliamo.

Tratto dal blog: "Di tutto e di più".

Non sono io che mi faccio di coca, di eroina, di ecstasy e di tutta l'erba che trovo.
Oltre ovviamente a pinte di birra e super alcolici, sono loro che spacciano, gli extracomunitari.
Danno del drogato a me ma i colpevoli sono loro, gli spacciatori.

Se io non mi drogassi che cosa spaccerebbero?
Andrebbero a violentare le nostre donne, verrebbero a rubare in casa, ci porterebbero via la radio dalla macchina.
E le donne straniere sono tutte puttane.

Io, sono un drogato, sono un puttaniere innocente, sono loro che spacciano e fanno le puttane.
Io sono un consumatore finale, loro sono i delinquenti.

Vado a farmi una canna, che mi avete innervosito.


W la lega! W la figa! W la chiesa cattolica!


lunedì 27 luglio 2009

Groviglio mentale

Ci sono giorni nei quali la mia mente formula pensieri di ogni tipo: positivi, negativi, cinici, allegri, malinconici, fantasiosi, speranzosi e chi ne ha più ne metta. Senza parlare delle emozioni, dei sentimenti, degli stati d'animo ecc. ecc.
Tutti assieme vengono mescolati nel calderone della mia testa e il risultato è un groviglio di pensieri confusi e astratti.

Come le cuffie del mio mp3, le avvolgo intorno al lettore con ordine, poi metto il tutto in tasca o nel borsello, e alla fine mi ritrovo un'ammasso di cavi intrecciati in modo assurdo.
Posso pensare ai mille modi possibili che hanno portato a un simile risultato, ma l'unica cosa decente da fare è iniziare a sbrogliare la matassa.
L'unico problema è che a volte non ho voglia di farlo.

Il risultato?
groviglio sempre più complicato da sciogliere, e imprecazioni contro qualunque divinità assicurate per i giorni a venire!

giovedì 23 luglio 2009

Se non sai da dove vieni....

....Non sai neanche dove andare.
Ho sempre cercato di capire il senso di questa frase ma non sono mai riuscito a capirla veramente, solo in parte.


Qualche mese fa sono andato in una grotta sopra Verzegnis, il Magico Alverman, una grotta stretta e bastarda piena di cunicoli inesplorati , un labirinto di strettoie molto bello per uno speleo anche se dificile da percorrere.
Ero con altre 5 persone, ad un certo punto lungo il percorso principale c'era un po' di acqua, arrivava un po' sopra il ginocchio, gli altri non avevano voglia di farlo, ma io non mi sono fatto tanti problemi (come al solito), e sono andato avanti da solo spinto dalla mia voglia di esplorazione e dalla determinazione di arrivare in fondo a questa grotta.
Dopo circa un'ora di strettoiette varie e camminamenti (in grotta il tempo è molto relativo, se credi di essere dentro da 15 min sicuramente è passata un'ora), arrivo in una saletta con diversi bivi e non sapendo dove andare ho tirato fuori il rilievo topografico della grotta (foto sotto, peccato che non rende bene l'immagine per far vedere tutto il fango che c'era sopra!).


Ebbene da quando mi sono mosso da solo in preda all'emozione dell'esplorazione, se si può dire così, non ho pensato di guardare il rilievo e prendere un punto di riferimento se non trovavo la giusta strada, sia per l'andata e sia per il ritorno.


Ci arrivate?
Se non sai da dove vieni non sai neanche dove andare.
Non scordare le tue origini e le tue radici perché andando avanti nel tuo percorso di vita devi avere un punto di riferimento che ti guidi, che non ti faccia andare a caso, che non ti faccia perdere la giusta strada, e che ti faccia ritornare sui tuoi passi se sbagli.

Boh... io non riesco ad assimilare totalmente questo concetto....il vero labirinto non è il magico alverman ma la mia testa!


Non sono arrivato in fondo alla grotta ma almeno sono uscito, eccoci io e gli altri colleghi fuori dall'alverman dopo l'uscita, prima di una birretta al quadrifoglio!

mercoledì 22 luglio 2009

Solo Grazie

A tutti gli amici veri che mi sono affianco, che mi stimano e supportano e troppo spesso mi sopportano, a stare con con me anch'io dopo un po' mi romperei, ma voi ci siete.
L'ultima e andiamo.... solo grazie.

A tutti gli amici che ho perso per colpa della distanza o delle diverse strade percorse, riguardo le nostre foto per colmare il vuoto che ci divide, ma i ricordi non spezzeranno mai i nostri legami.
Siete sempre con me.... solo grazie.

Ai miei genitori che rompono le palle solo per portarmi a migliorare, troppo spesso non lo dico ma li amo troppo perché sono sempre con me e non mi fanno mancare niente.
Niente cazzate.... solo grazie.

Ai miei nonni materni e a mia zia che dal Piemonte attendono sempre mie notizie e quando vado a trovarli sono sempre col sorriso sulle labbra, so che qualunque cosa accadrà nel futuro troverò sempre un posto a tavola con loro.
Un piatto di agnolotti con un bicchiere di barbera e una crostata di lamponi.... solo grazie.

Ai miei bisnonni, anzi ai miei nonni bis, la morte non ha mai spento il vostro ricordo e con lui quello delle mie origini, sono sempre nitide le immagini di quando d'estate parlavamo al fresco sotto la vigna e d'inverno affianco al "putagè".
Un giorno ci rivedremo.... solo grazie.

Ai miei nonni paterni, purtroppo non vi ho mai conosciuto ma è grazie a voi che riesco ad apprezzare l'importanza di avere dei nonni.
Un giorno ci conosceremo.... solo grazie.

Alla gattona, o meglio alla mia gatta Banni, per qualcuno può sembrare assurdo ma è da 15 anni che è con me, e quando ogni tanto le mie giornate sono spente è sempre bello trovare un po' di conforto accarezzandola.
Non vomitare troppo gattona.... solo grazie.

A tutte le persone che leggono questo blog non per caso, non so come la pensate ma alla fine c'è un motivo se lo visitate.
Lasciate un commento.... solo grazie.

A tutti quelli che mi hanno reso la persona che sono nel bene o nel male.
A tutti quelli che fanno aumentare di giorno in giorno la mia autostima.
A tutti quelli che mi insegnano a vivere.
A tutti quelli che mi dicono di tutto quando mollo.
Cosa posso dirvi? beh... solo grazie.

sabato 18 luglio 2009

Il nemico della stampa di Umberto Eco

Sarà il pessimismo della tarda età, sarà la lucidità che l'età porta con sé, ma provo una certa esitazione, frammista a scetticismo, a intervenire, su invito della redazione, in difesa della libertà di stampa. Voglio dire: quando qualcuno deve intervenire a difesa della libertà di stampa vuole dire che la società, e con essa gran parte della stampa, è già malata. Nelle democrazie che definiremo 'robuste' non c'è bisogno di difendere la libertà di stampa, perché a nessuno viene in mente di limitarla.

Questa la prima ragione del mio scetticismo, da cui discende un corollario. Il problema italiano non è Silvio Berlusconi. La storia (vorrei dire da Catilina in avanti) è stata ricca di uomini avventurosi, non privi di carisma, con scarso senso dello Stato ma senso altissimo dei propri interessi, che hanno desiderato instaurare un potere personale, scavalcando parlamenti, magistrature e costituzioni, distribuendo favori ai propri cortigiani e (talora) alle proprie cortigiane, identificando il proprio piacere con l'interesse della comunità. È che non sempre questi uomini hanno conquistato il potere a cui aspiravano, perché la società non glielo ha permesso. Quando la società glielo ha permesso, perché prendersela con questi uomini e non con la società che li ha lasciati fare?

Ricorderò sempre una storia che raccontava mia mamma che, ventenne, aveva trovato un bell'impiego come segretaria e dattilografa di un onorevole liberale - e dico liberale. Il giorno dopo la salita di Mussolini al potere quest'uomo aveva detto: "Ma in fondo, con la situazione in cui si trovava l'Italia, forse quest'Uomo troverà il modo di rimettere un po' d'ordine". Ecco, a instaurare il fascismo non è stata l'energia di Mussolini (occasione e pretesto) ma l'indulgenza e la rilassatezza di quell'onorevole liberale (rappresentante esemplare di un Paese in crisi).

E quindi è inutile prendersela con Berlusconi che fa, per così dire, il proprio mestiere. È la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio - la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa. La stessa nazione accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicità, che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa - che sarà però ben presto superata perché è da quel dì che gli italiani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe.

Allora perché dedicare a questi allarmi un numero de 'L'espresso' se sappiamo che esso arriverà a chi di questi rischi della democrazia è già convinto, ma non sarà letto da chi è disposto ad accettarli purché non gli manchi la sua quota di Grande Fratello - e di molte vicende politico-sessuali sa in fondo pochissimo, perché una informazione in gran parte sotto controllo non gliene parla neppure?

Già, perché farlo? Il perché è molto semplice. Nel 1931 il fascismo aveva imposto ai professori universitari, che erano allora 1.200, un giuramento di fedeltà al regime. Solo 12 (1 per cento) rifiutarono e persero il posto. Alcuni dicono 14, ma questo ci conferma quanto il fenomeno sia all'epoca passato inosservato lasciando memorie vaghe. Tanti altri, che poi sarebbero stati personaggi eminenti dell'antifascismo postbellico, consigliati persino da Palmiro Togliatti o da Benedetto Croce, giurarono, per poter continuare a diffondere il loro insegnamento. Forse i 1.188 che sono rimasti avevano ragione loro, per ragioni diverse e tutte onorevoli. Però quei 12 che hanno detto di no hanno salvato l'onore dell'Università e in definitiva l'onore del Paese.

Ecco perché bisogna talora dire di no anche se, pessimisticamente, si sa che non servirà a niente.
Almeno che un giorno si possa dire che lo si è detto

Umberto Eco (09 luglio 2009)


Sai chi è questa persona? clicca qua

giovedì 16 luglio 2009

Tutti pensano a cambiare l’umanità ma nessuno pensa a cambiare se stesso.
Lev Tolstoj

Fuga dalla realtà

Quale serebbe una vacanza perfetta?
Oggi a lavoro sotto il sole per sopravvivere all'afa opprimente la mia mente ha dovuto scappare in posto lontano.


L'acqua del mare si infrange violentemente sugli scogli, io sono in cima ad uno di questi che sorseggio una deliziosa birra ghiacciata, gli schizzi dell'acqua colpiscono il volto e mi svegliano da quel torpore dovuto ad una giornata piena e vissuta.

Alla mattina mi sono svegliato presto a differenza dei miei amici, il sole era appena sorto da dietro le montagne, e per riprendermi dalla sera prima ho deciso di andare a correre sulla spiaggia sassosa saltellando da una roccia all'altra come un'agile gatto.
Ma la giornata era appena iniziata, gli altri non avevano voglia di fare niente, cadaveri dalla sera prima avevano deciso di fermarsi a dormire e poi di andare in spiaggia, ma io ero deciso a raggiungere la cima di quella montagna che avevo visto dalla spiaggia il giorno prima.

Dal basso la salita sembrava impegnativa ma alla fine non era nulla di particolare.
Un sentiero poco battuto si snodava in mezzo a dei pini marittimi, seguito da qualche prato verde appena falciato, e la parte finale del sentiero passava su una parete di roccia dove qualche cacciatore aveva pensato bene di mettere un cordino di acciaio.
Sulla cima non ho avuto il tempo di riprendere fiato perché la vista me ne ha lasciato neanche un pò: da una parte il mare luccicante sotto il sole estivo e dall'altra l'entroterra con i suoi paesi sparti a chiazza d'olio,uno spettacolo più unico che raro.

Purtroppo lo stomaco aveva iniziato a lamentarsi delle poche attenzioni ricevute, sulla strada di ritorno avevo trovato una bettola decadente e dall'aspetto poco invitante, non pensavo ma facevano da mangiare... ottimo quel piatto gigante di pasta al pesto!

Nel primo pomeriggio i sintomi da abbiocco post abbuffata, la saggia decisione che avevo preso era quella di sdraiarmi sotto un castagno e farmi un meritato riposo.

Quando mi ero svegliato il sole aveva iniziando a scendere, in spiaggia ormai tutte le persone a fare il bagno o ad abbronzarsi si erano dileguate, ed io tutto solo mi concedo un bel bagnetto nudo nelle acque del mare.

Ora mi ritrovo sopra questi scogli a salutare il sole che si eclissa all'orizzonte per far spazio alla luna, devo tornare all'ostello per lavarmi e per mangiare, e poi via con gli amici a fare festa per un'altra notte con la consapevolezza che l'indomani sarò io a svegliarmi a mezzogiorno e a non fare niente tutto il giorno!

martedì 14 luglio 2009

oggi sciopero!




Non che io mi occupi tanto di politica o di informazione su questo blog, ma da quando ho spento la televisione ho capito che la vera informazione la puoi trovare solo su internet sui blog o sui diversi giornali online, quindi mi unisco a loro col mio piccolo sostegno.

"Adesione all'appello di Diritto alla Rete contro il DDl alfano che imbavaglia il web italiano".

domenica 12 luglio 2009

Sunsplash!!


"Siamo al termine della 16ima edizione del Rototom Sunsplash, edizione che ha visto ancora una volta una grande partecipazione di un pubblico educato, pacifico e soprattutto tollerante. Coloro che invece si sono dimostrati meno tolleranti sono stati alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine che, senza alcun motivo legato ad emergenze di ordine pubblico, hanno tenuto in questi giorni di festival un atteggiamento vessatorio nei nostri confronti e nei confronti del nostro pubblico con continui controlli, blitz nelle tende, intimidazioni e forme investigative improprie, rasenti l'abuso." (continua a leggere).


Ma tutti quelli che non sono mai entrati la dentro cosa potranno mai pensare sul rototom?
Io una risposta ce l'ho per tutti voi impauriti e dubbiosi lettori casuali.


Alla fine il sunsplash è come il mercato dei santi che fanno a Tolmezzo, qua puoi trovare le bancarelle che vendono animali, motoseghe, vestiti, e altro ancora; puoi riposarti bevendo un taglietto o una birra in qualche chioschetto, e mangiarti un paninazzo coi peperoni e salsiccia mentre osservi la gente passare per strada.

Ad Osoppo è la stessa cosa, l'unica differenza è la cultura di un'altro popolo. Qui trovi bancarelle di vestiti etnici e di musica reggae (ho comprato anche io una maglia, non proprio etnica...clicca qua), camminando lungo il mercato incroci lo sguardo di tanti rasta pacifici e spaesati, se ti fermi all'african village (foto sotto) puoi trovare tante persone sedute in cerchio a suonare i tamburi e a dettare il ritmo alle danzatrici dentro al cerchio e se vedi delle fiamme nel cielo sono dei giocolieri che fermano i passanti con i loro giochetti.

Appena decidi di fermarti puoi distenderti nel prato e guardarti in giro, puoi vedere persone da tutto il mondo che giocano a frisby, a calcio o a pallavolo, e se non hai voglia puoi andare a mangiare qualcosa all'indiano, al giordano, allo spagnolo, o in altri locali, trovi anche polenta e frico!!
Tutto comunque ruota intorno al reggae, ogni chioschetto di bevande e bancarella ho il suo stereo che sprigiona il suono di un'infinità di cantanti, alcuni di loro li puoi trovare alla sera sul grande palco dove fanno i principali concerti, lì la gente non manca ad applaudire i suoi idoli o semplicemente ad ascoltare una musica nuova (nella foto sotto Anthony B).

La droga gira, non ci sono dubbi su questo, sui tavoli tutti sminuzzano e rollano prodotti strani e quello strano odore che si sente in giro ne è la prova assieme alle cappe di fumo grigio che si alzano in cielo... ma avviene solo lì secondo voi? non credo proprio, aprite gli occhi quando andate in giro il sabato sera.

Per tutti quelli che criticano questa manifestazione posso solo dirgli di andare almeno dentro a vedere com'è la situazione, e poi possono essere liberi di dire quello che vogliono.



p.s.
Un piccolo saluto agli amici tirolesi conosciuti l'altra sera, anche se non leggeranno mai questo blog, li ringrazio per il loro aiuto e chissà che non li troverò in giro da qualche parte!

lunedì 6 luglio 2009

Yelena

Le gocce di sudore sulla sua fronte scendono lungo la guancia e si mischiano con il grasso dei motori, sembrano quasi delle lacrime nere provenienti dai suoi splendidi occhi marroni, in forte contrasto con il suo abbagliante sorriso, e i cappelli lunghi e mori scendono dolcemente sulle sue spalle. Ha un fisico asciutto come quello di una nuotatrice e delle belle forme tipiche di una ventenne.

In quella fabbrica però le persone sembrano tutte uguali: cupe ed inespressive, e la sua bellezza non risalta come dovrebbe.


Ma per Yelena la sua vita è questa: un lavoro con pochi profitti ed una famiglia da mantenere, tanti sogni da realizzare e pochi realmente eseguibili, quando finisce di lavorare guarda grazie al satellite la RAI, il canale mostra un’Italia bella e senza povertà dove tutti hanno una possibilità di fare soldi e vivere la bella vita.


Finalmente un giorno arriva la grande occasione per dare una svolta alla propria vita.

Un amico di suo padre gli propone di andare a lavorare in Italia come una semplice colf, organizza tutto lui: il passaporto, il permesso di soggiorno, il viaggio in bus per Milano, ed un posto per dormire. L’unica cosa è che lei dovrà lavorare per lui, e dovrà restituirgli un po’ alla volta i soldi per il trasferimento e l’affitto della casa.

La mente di Yelena comincia a viaggiare, potrà cambiare la sua triste vita e renderla ogni giorno sempre più bella, sono finite le 12 ore in quella maledetta fabbrica.



Qualche giorno appena dal suo arrivo in Italia e si rende subito conto che c’è qualcosa che non quadra rispetto alle sue aspettative.

Si ritrova in un appartamento minuscolo con una decina di ragazze, ammassate come bestie da macello, sono tutte confuse e nessuna sa ancora cosa succederà.


Lei si ribella a tutti i costi, all’inizio sembrano non bastare i pugni e i calci, legata a quella sedia continua a dimenarsi in preda ad una cieca resistenza, e alla fine deve arrendersi ai suoi aguzzini.

La minacciano di uccidere i suoi genitori se non ubbidisce e le levano il passaporto per evitare che provi a scappare.

Il lavoro tanto promesso non sarà più la badante in casa di qualche anziano ma su un marciapiede a prostituirsi.


Di giorno sente di continuo quelle voci, quei gemiti e quei silenzi.

Ricorda sguardi di maiali, di indecisi e di maniaci.

Non si scorda quelle mani che la toccano e la picchiano.

Qualche persona si innamora di Yelena, vorrebbe fare qualcosa per lei facendola uscire dal suo squallido giro, ma i suoi padroni la spostano di settimana in settimana per evitare questi incidenti.

Quando ha paura chiude gli occhi, pensa alla sua terra e alla sua famiglia da abbracciare, sogna le ali di quei gufi che sente di notte per scappare in un posto lontano, ma alla fine le rimane solo un senso di malessere che la attanaglia, e non trova modo per liberarsene se non affogandolo con qualche bicchiere o zittirlo con qualche altra droga.


Una notte però decide di farla finita con questa misera esistenza, non ha molte alternative ed inizia a camminare lungo la strada, come quando è arrivata in Italia anche adesso non sa cosa l’attende, l’unica cosa che sa è che deve andare avanti senza votarsi.




Questa piccola storia è inventata, ho preso l’ispirazione da una canzone di Ape, “Tundi”, un’ultra storia simile alla mia.

Purtroppo la maggior parte delle cose che ho scritto è vera.

Molte ragazze arrivano qua in Italia con un regolare permesso e tranquillamente su una corriera, le varie mafie sul nostro territorio pensano poi a mandarle in giro per il paese, levandole i documenti e la dignità, minacciando di fare del male alle famiglie in patria, e quando si ribellano giù botte.

I loro padroni le spostano di continuo per evitare che qualcuno si innamori e provi a farle scappare e lo stesso vale se ci prova la polizia.

Molte si drogano in tutti i modi e la droga la forniscono i magnaccia, ovviamente dovranno pagargli anche quella…….. prostituendosi sempre di più.



domenica 5 luglio 2009

Tiè!!

"...Fondare una responsabilità penale che prescinda da una condotta umana criminosa, che si basi dunque unicamente su uno stato personale o su una situazione indipendente dal comportamento, significa servirsi della sanzione penale non già come strumento punitivo per l'affermazione di una responsabilità ma come mezzo per annientare fisicamente una persona in ragione delle sue qualità personali".

F. Palazzo, "corso di diritto penale. parte generale"



L'hanno fatto! Vai col nuovo ddl Sicurezza!!!

domenica 28 giugno 2009

mani bucate

Viviamo in un mondo materiale, dove il nostro unico potere è quello d'acquisto. La televisione, i giornali, e anche internet ci bombardano continuamente di messaggi dove ci informano che se vuoi essere qualcuno nella vita e essere felice devi spendere soldi, e non importa dove li utilizzerai, l'importante è non lasciarli in tasca.

Ma basta pensare a Michael Jackson per capire che non è così.
Lui aveva tutto, ma l'unica cosa che non poteva comprare era la felicità, la stessa che forse cercava in quel miscuglio di antidolorifici che lo hanno ucciso.

La rivincita dei pandini


"Ogni giorno in Italia si verificano in media 633 incidenti stradali, che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893. (continua a leggere)".
Le colpe di questi incidenti sono molteplici, si parla di droghe (alcol incluso), di distrazione, di scarsa educazione stradale, ma io volevo parlare soprattutto dell'alta velocità.

Le macchine che vengono prodotte oggi sono sempre più sicure e tecnologiche, e allo stesso tempo sempre più potenti. Nessuna casa automobilistica ha mai pensato di mettere un limite di velocità alle vetture per far rispettare i limiti imposti dalla legge.
Vengono prodotte automobili che possono superare i 200 km/h, ma alla fine i limiti massimi, in autostrada, sono 130 km/h in quasi tutti i paesi dell'unione europea (leggi qua).
Alla fine la questione è sempre la solita: i soldi.
Chi spenderebbe tanti soldi per una mercedes, una bmw, un audi, o una ferrari che a 130km/h?

immaginavi la scenetta in autostrada.
C'è una lamborghini che a stento sta cercando di superare una ferrari, come quando si sorpassano i tir fra di loro per intenderci, ad un certo punto arrivo io col mio pandino, faccio i fari alla lamborghini per fargli capire di levarsi fuori dalle palle e poi la sorpasso tranquillamente guardandolo con superiorità. Sarebbe la rivincita dei pandini!!!

Se queste macchine avessero dei limiti sarebbero come dei tori da monta castrati, belli da esporre senz'altro, ma senza la loro virilità inutili e non varrebbe la pena comprarli.
E alla fine la morale è sempre la solita: i numeri degli incidenti non hanno mai troppo peso quando ci sono in ballo tanti soldi.

giovedì 25 giugno 2009

Può sembrare ironico? beh... forse non lo è

piccola premessa:
Se accendi troppo la televisione o leggi certi quotidiani potresti pensare così, anzi, sicuramente lo stai già facendo.


Quelli che nell'ultimo mese tentano, secondo loro, di scoprire la verità su determinati fatti del nostro unico, giusto, sacro e onorevole premier sono solo dei piccoli vermetti che vengono generalmente e giustamente chiamati comunisti.
Questi viscidi esseri strisciano alle spalle del nostro amato Silvio per colpirlo alle spalle con sofisticati complotti; sono perfidi, orribili, ma soprattutto invidiosi.

Lo vorrebbero processare per qualunque cosa, ma il buon Silvio è un guerriero tenace, non molla mai, e disposto, con riluttanza si intende, a fare leggi particolari e a raggirare la costituzione (ad esempio il lodo alfano) pur di non capitolare e consegnare il paese a questa feccia.

Questa piaga sociale sembra allargarsi a macchia d'olio, quasi incontenibile e implacabile, ormai sono poche le testate giornalistiche che pensano a scrivere la verità e la realtà dei fatti, ed è per questo che ringrazio TG4 in primis, TG5, studio aperto, TG2, TG1, il giornale e libero.

Grazie ancora a queste testate, mi fanno ricordare di quanto ipocriti e incivili siano questi comunistacci che con le loro bugie vogliono infangare l'immagine di una buona e santa persona come Berlusconi.

Silvio ti amo!!!

martedì 23 giugno 2009

il futuro siete voi!

Il futuro siete voi! Quante volte ce l'hanno detto, a me e a tutti noi giovani, io ci credevo anche, ma ormai quest'illusione è finita da un pezzo.

A parlarvi è un bamboccione che vive ancora con i suoi genitori, vi ricordate la battuta dell'ex ministro Padoa Schioppa nel 2007 ? (eccola!)
Io sono uno di loro, ma che vuoi farci... mi dicono che sono una persona libera e che posso fare quello che voglio, l'unico problema è che a quelli come me "mancano gli appoggi per vivere il domani già da oggi" (Titoli di coda - Ape).

Cosa vuole la maggior parte delle persone dalla vita? niente di particolare alla fine: una bella casetta, un buon lavoro e una famiglia.
Sembra quasi un'utopia.

Nel posto dove vivo io, Tolmezzo, che alla fine è una piccola cittadina di provincia, trovare affitto sotto i 500 euro al mese sembra un'eresia, io sono un cazzo di operaio e a fine mese arrivo con 1000 euro, se vado in affitto cosa mi resta? Niente, togli le bollette varie, la spesa, i costi dell'auto (benzina, assicurazioni ecc.), e se si rompe qualcosa? meglio non pensarci va.
Non potrei permettermi neanche una pizza, neanche una sbronza, nessun svago, in poche parole non vivrei, sopravviverei... e basta.
Ne ho trovato uno sui 350 euro per il prossimo anno ma solo grazie ad amicizie e favori....e non è ancora detto (non dire gatto se non ce l'hai nel sacco).

Almeno il lavoro ce l'ho ed è a contratto indeterminato, mi faccio il culo, uno di quei lavori "usuranti", ma almeno ogni 6 mesi non devo sperare che non mi mandino via.... Altri invece non ce l'hanno, o sono in cassa integrazione, o sono precari.

Per la famiglia non ho fretta e spero che sia il più tardi possibile date le mie attuali condizioni...fisiche, mentali e sociali, per intenderci.

Sono vicino a tutti i miei colleghi lavoratori e universitari bamboccioni che si trovano come me, e anche peggio purtroppo.
Non mi stupisco se molti ragazzi e ragazze decidono di restarsene a casa coi loro genitori, alla fine perché fare mille sacrifici per tanti sbattimenti quando si può stare tranquilli a casetta?



Se volete storie di bamboccioni: il blog dei bamboccioni italiani


Mi basterebbe avere più dei diritti
Di voto di parola di pensiero
Poter fare quello che vorrei sul serio
Ma qui farsi una casa una vita una professione a volte è un incubo
Scegliere l’illegalità un sintomo
Ne destra ne sinistra offron garanzie ma robuste iniezioni di utopie
Che hanno presa sullo spettatore medio
Che spera in un sussidio e lascia siano gli altri
A organizzare il suo suicidio

Ape, politica isterica