giovedì 2 dicembre 2010

Prostitute intellettuali

“Non esiste, in questo periodo storico del mondo in America, una stampa indipendente. Voi lo sapete e io anche. Non c’è nessuno di voi che oserebbe scrivere le proprie opinioni reali, e se lo faceste sapreste anticipatamente che non verrebbero mai pubblicate. Vengo pagato settimanalmente affinché tenga le mie sincere opinioni lontane dal giornale di cui faccio parte. Altri tra voi sono pagati similmente per simili cose, e chi tra voi è così pazzo da scrivere opinioni oneste, si ritroverebbe per strada a cercarsi un altro lavoro. Se permettessi alle mie vere opinioni di apparire in una edizione del giornale, prima di ventiquattro ore la mia professione sarebbe finita.

Il lavoro del giornalista è di distruggere la verità, di mentire apertamente, di falsare, diffamare, prostrarsi alla ricchezza. e vendere il proprio paese e la sua gente per il pane quotidiano. Voi lo sapete e io anche, e quale follia è questo brindare ad una stampa indipendente? Noi siamo i fantocci, loro muovono i fili e noi balliamo. Il nostro talento, le nostre possibilità e le nostre vite sono tutte proprietà di altri uomini.

Siamo prostitute intellettuali."

John Swinton, redattore capo del New York Times (1880)


Dal libro "Rivelazioni non autorizzate - Il sentiero occulto del potere" di Marco Pizzutti